Scacco matto. La mossa di Vincenzo Montella - scrive Matteo Magrini su Repubblica - ha ribaltato la partita. Un sinistro al sette di quelli che hanno fatto impazzire centinaia di portieri. Non a caso, la stessa famiglia Della Valle, ha fatto trapelare di esser rimasta spiazzata. Palla da una parte, portiere dall’altra. E pensare che, fino a metà pomeriggio, quella di ieri sembrava una giornata tranquilla. Un sabato di passaggio. Del resto era stata la stessa società a far sapere che, salvo sorprese, non sarebbe successo niente. Al massimo, si diceva, sarebbero andati avanti i contatti diplomatici. L’allenatore da una parte, Daniele Pradè dall’altra. È stato il diesse infatti, assieme al direttore generale Rogg, l’uomo che ha cercato (sta cercando ancora?) di ricucire lo strappo. Poi, attorno alle 16, le prime voci che, pian piano, si son fatte urla. E infine notizia. Vincenzo Montella ha chiamato il suo direttore sportivo, e gli ha fatto sapere che dal suo punto di vista non c’era più niente da dire. Ovvio il riferimento allo scambio di comunicati di giovedì. Prima l’uscita di Andrea Della Valle (....). Due ore dopo, la risposta. (...). Poi, il passaggio chiave. Almeno dal punto di vista dell’allenatore. "Fermo restando che sono il tecnico della Fiorentina e do la mia disponibilità per continuare ad esserlo con professionalità ed entusiasmo". Questa frase, secondo Vincenzino, era esaustiva. Della serie: mi chiedete se sono pronto a ripartire con entusiasmo, e io vi rispondo. Da quel momento, il silenzio. Come se a Casette d’Ete quella comunicazione non fosse sembrata abbastanza “entusiasta”. Eccolo, il punto. La proprietà si aspettava una nuova presa di posizione di Montella che, da par suo, riteneva (e ritiene) di aver già fatto il suo. Ecco allora la telefonata a Daniele Pradè. Un contatto rapido che, ricostruendolo, può suonare più o meno così. "Io vi ho risposto, e per quanto mi riguarda ci vediamo il 5 luglio per partire per il ritiro di Moena". Non solo, però. Perché il tecnico viola (secondo la dirigenza) avrebbe anche aggiunto che fino a quel momento lui non sarebbe stato rintracciabile. O meglio. Avrebbe fatto sapere che per qualsiasi comunicazione la società avrebbe dovuto rivolgersi al suo rappresentante Alessandro Lucci. Eppure, secondo campane più vicine all’allenatore, non sarebbe andata proprio così. Il tono della telefonata, per intendersi, sarebbe stato diverso. Una cosa tipo: "Io parto per le vacanze e lascio il telefono acceso, ma per qualsiasi emergenza potete comunque chiamare il mio agente". Difficile capire chi la racconti giusta.
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Repubblica: l’ombra dell’esonero e di Paulo Sousa
Il Dg Rogg starebbe tentando di ricucire lo strappo tra Montella e la società. È Intervenuto anche Pradè
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Esonerare Montella o no? Certo, non c’è più tempo da perdere. Non a caso si parla di un annuncio imminente. Forse oggi. Al più tardi domani. In caso di siluramento (sul quale scommettere sarebbe tutt’ora un rischio) la Fiorentina andrebbe dritta su Paulo Sousa. Anche questo è un paradosso: quello che avrebbe cercato la rottura (Montella) non ha alternative. Quelli che volevano tenerlo invece, da giorni si son messi al lavoro per non farsi trovare impreparati.
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