L’attacco è l’unico reparto in cui manca qualcosa. Una punta di peso. Ma finora è andata bene lo stesso. Dopo il fallimento (per intromissione della Juve) dell’affare Berbatov, la Fiorentina si è dovuta arrangiare con quello che aveva. Ossia un talento riconosciuto, Jovetic, un attaccante fermo da quasi un anno e assolutamente a digiuno di calcio italiano, El Hamdaoui, un ex bomber (si diceva sul viale del tramonto...) come Luca Toni, un ragazzino ribelle come Ljajic e uno tutto da scoprire come Seferovic. Qualche dubbio era inevitabile. E invece Toni (8,5) ha riscoperto se stesso e la voglia di fare gol. Ed è stato perfino più decisivo di Jovetic. Non tanto per il numero dei gol, sei, ma per la continuità che ha messo in campo, per la capacità di sacrificarsi per la squadra, per la determinazione sotto porta. Al di là dell’età, la Fiorentina ha ritrovato un giocatore motivato e convinto, meno brillante di qualche anno fa ma con la stessa convinzione e lo stesso istinto del gol. Può arrivare a dieci gol, forse anche di più. È lui la vera rivelazione di questa prima parte della stagione, soprattutto per la velocità con cui ha recuperato condizione e qualità del gioco.
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Repubblica: le pagelle dell’attacco
JoJo il leader, ma Toni ha sorpreso tutti
Poi c’è lui, ovvio. Jovetic (8), che con la doppietta di Palermo è arrivato a quota otto reti. Un fastidioso infortunio lo ha tenuto fuori troppo a lungo, ma quando c’è fa la differenza. È il talento intorno al quale Della Valle ha ricostruito la Fiorentina. Ha testa, classe, senso del gol. Gioca ovunque lo porta il pallone, spesso è imprendibile. E anche determinante. Gli avversari non sanno mai come marcarlo. Della Valle farà di tutto per tenerlo a Firenze, però sarà Jo-Jo a decidere. Intanto sta qui e segna, l’obiettivo è l’Europa. Poi si vedrà. Tutto da decifrare anche il futuro di El Hamdaoui (7). Il futuro immediato, però, visto che potrebbe lasciare la Fiorentina a gennaio. In estate doveva essere lui la spalla di Jovetic, ma l’esplosione di Toni e una condizione fisica non sempre ottimale lo hanno tenuto in panchina. Tre gol per lui e la sensazione che potrebbe fare meglio di così, ma ora va in coppa d’Africa e potrebbe non tornare più a Firenze. Piace al Torino, però qui serve un’alternativa. Vedremo cosa deciderà la società. E arriviamo ai ragazzini.
Dopo la lite con Delio Rossi, Ljajic (6,5) sembrava un giocatore perso, invece in estate si è messo subito a disposizione del nuovo allenatore e ha lavorato tanto e con impegno, dimostrando una nuova maturità. Non ha giocato molto, schiacciato dalla presenza degli altri, ma quando è toccato a lui si è fatto sempre trovare pronto. Avrebbe bisogno di giocare di più e per questo la Fiorentina sta valutando se mandarlo in prestito. Infine Seferovic (6,5), poco utilizzato ma sempre pronto a dare una mano. Per lui vale lo stesso di scorso di Ljajic, avrebbe bisogno di giocare, ma non è che a gennaio la Fiorentina può smontare tutto l’attacco. Dipenderà dalle opportunità. Comunque sia Ljajic che Seferovic sono due giocatori da tenere d’occhio.
la Repubblica
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