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Repubblica: la sindrome del Franchi, il rebus dell’ex alleato

Poche reti, nessuna vittoria, troppe pressioni: l'ex fortino è diventato il nemico di Sousa. Come si spiega il 'mal di Franchi'?

Redazione VN

C'era una volta Il Fortino - scrive stamattina La Repubblica -. Uno stadio, il Franchi, nel quale nessuno giocava volentieri. Oggi, accade il contrario. A tratti, per stessa ammissione di Sousa, la squadra 'soffre' la spinta del pubblico. Contro la Sampdoria è arrivato il quarto pareggio consecutivo (due vittorie in fila mancano dallo scorso febbraio) e fischi al 90'. Il popolo viola inizia a stufarsi. Pioggia, vento, caldo, freddo. La gente c’è, sempre e comunque, e vorrebbe veder vincere qualche partita in più. Invece, i risultati al Franchi non sono all'altezza.

Per rendimento interno la Fiorentina è tredicesima in classifica, ha il terzultimo attacco (4 gol fatti, soltanto Empoli e Palermo hanno fatto peggio), e non vince dal 18 settembre. Mettiamoci anche Kalinic, che in casa, in campionato, non ha mai segnato. L’unico dato positivo è quello delle reti subite: due, la miglior difesa casalinga dell’intera Serie A. Sono lontani gli anni d'oro di Prandelli, campionato in cui al Franchi costruivano cavalcate da Champions (2,57 punti a gara nel 2005-2006, 2,47 nel 2006-2007).

Anche Montella, come Sousa, pur ottenendo grandi risultati, ha spesso sofferto in casa. Con un'eccezione: la sua prima stagione nella quale, a Firenze, conquistò la bellezza di 43 punti. Poi, il declino: 31 punti nel 2013-2014 (1,63 di media) e 33 nel 2014-2015 (1,73 a partita). E Sousa? Il suo approccio è stato tutto sommato positivo. Lo scorso anno infatti la Fiorentina, in 19 impegni interni, ha collezionato 38 punti, per una media di 2 punti a gara. Quest’anno però, le cose stanno andando diversamente, con una media da 1,66.