L'edizione odierna de' La Repubblica parla della fisionomia che assumerà la prossima Fiorentina di Paulo Sousa. Se tra cessioni e arrivi ci sarà molto da fare, va detto che, casi Salah e Gomez a parte, il più del lavoro verrà fatto a centrocampo, il luogo dove andrà in scena la vera e propria rivoluzione. E non solo di uomini, ma anche di idee. Tutto nasce dal quasi certo addio di Pizarro, il vero regista di una squadra che puntava tutto sul possesso palla. Lui quasi certamente se ne andrà, anche perchè le idee di Sousa vivono altrove rispetto a quelle di Montella.
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Repubblica: la rivoluzione di Sousa, muscoli davanti alla difesa
Con il nuovo tecnico centrocampo trasformato: l’addio di Pizarro e le idee tattiche del portoghese
E con lui partirà anche Aquilani, svincolato e troppo caro per la Fiorentina, e anche poco decisivo negli ultimi tempi. resterà Mati Fernandez, e anche Borja Valero, se non arrivano offerte, perchè se arrivano potrebbe partire anche lui. La società punterà sulla conferma di Badelj e su un paio di acquisti, uno dei quali di livello. Si parla molto di Danilo, giocatore nell’area di influenza della coppia Ramadani-Mendes, visto che gioca nel Braga, la società dalla quale è appena arrivato Pereira. Più difficile che arrivi Inler, almeno per il momento. Il concetto comunque è chiaro: evitare spese folli, ringiovanire la rosa e aumentare il peso muscolare della squadra e del reparto che deve dare equilibrio al tutto.
Tutto muscoli e niente cervello, quindi? No. Perché Paulo Sousa, comunque, non è uno che ama distruggere. Anzi. Diciamo che è un maniaco dell’equilibrio. Qualità e quantità. Il modulo di riferimento resterà si il 4-3-3, ma il pivot “basso” non sarà più il classico regista. Sousa infatti, in quella zona, preferisce avere un giocatore più muscolare. Tanto per fare un nome che va tanto di moda in questi giorni: uno alla Kondogbia. Colui che giocherà davanti alla difesa dovrà concentrarsi in prima battuta sul recuperar palloni, lasciando che siano (soprattutto) i due interni a far gioco. In caso di 4-3-3 quindi, Borja Valero e Mati Fernandez resterebbero uomini molto importanti per la Fiorentina.
La differenza con Montella è che l’ex regista della Juve vuole che l’azione venga ribaltata il più velocemente possibile. Recuperar palla e andare subito in avanti. Possibilmente in verticale. Anche per questo si vedrà abbastanza spesso il 4-2-3-1. Un modulo che esalta gli esterni, più che gli uomini di metà campo. In quel caso uno come Borja rischia di restar fuori. Con quel modulo infatti i due mediani devono essere soprattutto cacciatori di palloni. Diciamo Badelj più mister x, ovvero quello che dovrà arrivare dal mercato.
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