Quelli che “non se ne può fare a meno”. Quelli che fanno la differenza. Quelli che, da soli, cambiano il volto alla Fiorentina. Perché - scrive la Repubblica - sarà pur vero che la forza di una squadra è (appunto) la squadra, ma poi ci sono giocatori diversi dagli altri. Gente che, in certe notti, deve stare in campo. Paulo Sousa lo sa bene, e domani sera si affiderà soprattutto a loro per tentare l’impresa. Uno è Borja Valero, l’altro è Kalinic. Basta ripensare a quanto accaduto domenica scorsa a Bergamo. Una partita complicata, noiosa, messa improvvisamente in discesa dall’ingresso dello spagnolo e del croato. Del resto, funziona così in qualsiasi realtà. Provate a togliere Higuain al Napoli, o Dybala alla Juventus. Questione di qualità e caratteristiche, di personalità e carattere. Borja, per esempio, è il vero e proprio direttore d’orchestra. Sa sempre e comunque come muoversi, capisce il gioco, gestisce ritmi e tempi sia del pressing che del possesso palla. Non a caso, fino al match con l’Atalanta, in campionato era sempre partito dal primo minuto. Venticinque su venticinque. Il totale fa 2.346 minuti. Tanta roba, per un centrocampista. Soltanto cinque calciatori di movimento in Serie A (Albiol, Moras, Moretti, Laxalt e Mario Rui) son stati in campo più di Borja. Con una specifica: il viola è impegnato anche in Europa. La traduzione pratica di questi numeri è fin troppo semplice: Paulo Sousa non ne può fare a meno. Stesso discorso, più o meno, per Kalinic. Il bomber, tornato al gol dopo due mesi, è l’uomo che permette al tecnico portoghese di giocare come più gli piace. Grande aggressività, attacco alla profondità, pressione offensiva. Domani giocheranno tutti e due. Borja in mezzo al campo (o sulla trequarti se Sousa dovesse confermare il tandem Badelj-Vecino), e Kalinic davanti. A proposito di digiuni interrotti o da interrompere. Nikola non segna in Europa dal match contro il Basilea. Era il 17 settembre, e la Fiorentina iniziava la sua avventura con una sconfitta. Da quel momento l’ex Dnipro ha giocato poco (4 presenze, ma soltanto 2 da titolare), lasciando spesso spazio a Babacar.
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Repubblica: Kalinic e Borja, la coppia di talenti che fa la differenza
Contro il Tottenham, Sousa si affiderà a loro due, lasciati a riposo inizialmente contro l'Atalanta
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