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Repubblica: gli ex viola raccontano le sfide con la Juve

Da Bruno ad Amoruso: quanti ricordi!

Redazione VN

Su Repubblica troviamo i ricordi degli ex viola in riferimento ai vari Fiorentina-Juventus del passato.

AMERINI - “Dicembre 1994, stavamo vincendo 2-0 a Torino, in panchina c’era Ranieri. La Juve stava pressando già da un po’ e allora l’allenatore tolse Baiano e mise me per coprire la squadra. Era il 71’. Un minuto dopo Vialli segnò il primo gol, poi quello del pareggio, e infine arrivò il gol di Del Piero. Sono entrato che vincevamo e sono uscito sconfitto.

Rimasi senza parole”.

BRUNO - “Ero fuori rosa da un po’ di tempo perché avevo litigato con Ranieri, ma alla vigilia della partita con la Juve il tecnico mi reintegrò nel gruppo. Mi sarei dovuto occupare di Baggio. A Torino la presero come una provocazione, nacquero un sacco di polemiche e alla fine Ranieri non mi convocò nemmeno. E io quella partita non l’ho mai giocata”.

AMORUSO - “Non ricordo che anno fosse, ma stavamo pareggiando 1-1 in casa, aveva segnato Robbiati, e Padovano ci stava creando un po’ di problemi. Io rientravo da un infortunio e mi occupai di ridimensionare l’attaccante bianconero. Per noi quel pareggio era molto importante. Non fui molto amichevole e Padovano capì che sarebbe stata una partita molto difficile...”.

PADALINO - “Ogni volta che ci penso mi vengono ancora i brividi.

Giocavamo in casa, campionato ‘98/99. Olivera andò via sulla destra e mise in mezzo un pallone perfetto. Batistuta era in mezzo all’area e colpì di testa. Un gol bellissimo.

Proprio sotto la Fiesole.

Abbiamo vinto 1-0, la città è impazzita. Quella con la Juventus non è mai stata una partita normale”

CARNASCIALI - “Stagione ‘92/93, la mia prima Fiorentina-Juve. Ero emozionato, a Firenze da giorni non si parlava che di questa sfida. Quando entrai in campo restai a bocca aperta. Giocammo una partita perfetta e vincemmo 2-0. Un’emozione incredibile. Lo stadio era una bolgia. Solo dopo ho capito che cosa avevamo fatto...”.

MALUSCI - “Con Ravanelli non ho mai avuto un buon rapporto. Io non ero uno che picchiava, ma con lui qualche cosetta c’è stata. E poi me lo sono pure ritrovato in squadra a Marsiglia... Però il ricordo più bello è quella coreografia della Fiesole con tutti i monumenti della città. Una cosa incredibile, mai più vista in nessun altro stadio”.

CHIESA - “Un attaccante vive di gol e io non posso dimenticare la doppietta che segnai a Torino. Era il 2001, gennaio se non ricordo male, e dopo venti minuti stavamo già vincendo 2-0, gol mio e di Nuno Gomes.

Sembrava la domenica del colpaccio, invece ci fu la rimonta bianconera fino al 3-2, ma alla fine riuscii a pareggiare”.

MAREGGINI - “Sarà scontato, ma quel rigore parato a De Agostini rimane uno dei ricordi più belli che ho. Avevo già deciso in anticipo dove avrebbe tirato e ho avuto ragione. Mi ha salvato l’istinto. Dopo la partita ho dovuto lasciare Firenze, sono andato a San Donà da Orlando, a Firenze non avrei nemmeno potuto mangiare una pizza, c’era troppo entusiasmo”.