"Tu quoque...". Chissà se lo avrà pensato, Pantaleo Corvino. Chissà quanto e se sarà preoccupato di doversi giocare gran parte del campionato proprio contro Marco Giampaolo. Del resto - scrive la Repubblica Firenze - è inutile girarci attorno. Quello di domenica a Marassi sarà un crocevia decisiva nella corsa al sesto posto. Basta dare un occhio al programma. Perché tutto lascia pensare che le dirette concorrenti, e in particolare Inter e Milan, possano uscire dal prossimo turno con i tre punti. I rossoneri infatti ospiteranno il Palermo, mentre Icardi e compagni andranno a far visita al Crotone. Certo, nel calcio mai dire mai, ma sulla carta stavolta è proprio la Fiorentina ad avere l’impegno più difficile. Eppure, è vietato fermarsi. È la condanna di chi è costretto ad inseguire. Ecco perché anche un pareggio, contro la Samp, rischia di non servire a nulla. Lo sa bene Paulo Sousa, e lo sa bene lo squadra. »Andiamo a Genova per vincere», ha raccontato Sanchez a Radio Bruno. Facile a dirsi. Molto meno a farsi.
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Repubblica: Giampaolo, prima tentazione viola ora l’ostacolo più duro
Domenica con la Samp sfida decisiva per l’Europa Il tecnico è sempre piaciuto molto a Corvino
Affrontare (oggi) la Sampdoria è difficile. Entusiasmo, risultati, spensieratezza. Da quelle parti vivono una specie di momento magico. Con un protagonista assoluto: Marco Giampaolo. «Il nostro top player”, ha detto lunedì sera Quagliarella dopo il successo sull’Inter. Eppure, non tutti se n’erano accorti. A Firenze, per esempio, in molti hanno storto la bocca quando il suo nome era balzato in prima fila per il dopo Sousa. Colpa, forse, del suo non essere abbastanza personaggio. Poche parole, zero spazio a conferenze stampa show o a slanci d’entusiasmo verso i tifosi. Giampaolo è fatto così e, a Pantaleo Corvino, piace parecchio. Ne apprezza la cultura del lavoro e, soprattutto, la capacità di organizzare la fase difensiva. È quello il suo marchio di fabbrica tanto che, tra gli addetti ai lavori, è considerato il più bravo di tutti. Una specie di maestro. Anche meglio di Sarri. Un altro che, sulla linea difensiva, sa incidere come pochi.
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