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Repubblica: Fiorentina, tutto facile

La Fiorentina che serviva. Rossi (applauditissimo) e Gomez in tribuna, con Diego e Andrea Della Valle. In campo quel che resta del progetto. Squadra nuova, modificata e riassemblata. Una vittoria …

Redazione VN

La Fiorentina che serviva. Rossi (applauditissimo) e Gomez in tribuna, con Diego e Andrea Della Valle. In campo quel che resta del progetto. Squadra nuova, modificata e riassemblata. Una vittoria (2-0) che proietta la squadra di Montella ai quarti di coppa Italia. Siena o Catania il prossimo avversario. Ma il successo di ieri sera è molto di più. E’ la dimostrazione che la Fiorentina ce la può fare a tirare avanti fino a quando il mercato non avrà un po’ rimesso le cose a posto (speriamo presto). E che dietro la sfortuna che ha massacrato la squadra di Montella c’è qualche piccolo talento in crescita. Montella per l’esordio in coppa Italia ha messo Tomovic a fare il terzino sinistro, forse pensando alla marcatura di Cerci domenica a Torino, Rebic e Joaquin in attacco, e Wolski dietro le due punte. Il resto sono tutte facce note.

Anche se ieri sera i piedi di Mati Fernandez sembravano particolarmente ispirati. Come Wolski. Il ragazzino ha messo lì un po’ del suo talento e ha fatto girare il pallone, ha cercato la profondità, ha provato a far accelerare la squadra. Tanta corsa anche per Joaquin, che ha giocato a destra, da vice Cuadrado. E’ suo il primo gol della Fiorentina, quello che ha rotto l’incantesimo di una partita che non riusciva a svoltare. Invece il sinistro di Joaquin ha spaccato in due il Chievo, che fino al quel momento si era difeso con ordine, ma senza mai creare problemi a Neto.

Ha fatto tutto la Fiorentina. Più squadra, più convinta, più concreta. E poi è arrivata anche la rete di Rebic (uscito per una botta alla caviglia), che ci ha messo un po’ a capire dove stare e cosa fare. Ma quel pallone sbattuto in porta di testa (traversa di Borja su punizione) è stato una liberazione. Per lui e per la Fiorentina. Non è Rossi, e nessuno gli chiede di esserlo, però tocca a lui adesso. Almeno per un po’. E aveva bisogno di trovare fiducia, quella che forse gli ha dato la rete di ieri sera. Come la Fiorentina, che aveva bisogno di una vittoria per allontanare le paure di questi giorni. Montella alla vigilia era preoccupato, ma la risposta della sua squadra è stata convincente.

La Fiorentina ha giocato con ordine, senza eccessi, facendo girare il pallone. In difesa ha retto bene, nonostante l’irruenza di Roncaglia, in mezzo al campo Ambrosini ha dato equilibrio, Borja e Mati la profondità. Poi lì davanti hanno fatto il resto. Partita moscia, comunque. Con qualche lampo e niente di più. Soprattutto nel secondo tempo, quando la Fiorentina ha cercato più che altro di controllare il risultato senza dare spazio al Chievo, che ha fatto fatica a trovare qualche varco per arrivare in porta. Dopo diciassette minuti Dainelli è entrato duro su Rebic, che è stato costretto a uscire. Al suo posto è entrato Matos, ma non è cambiato granché. Un po’ di freschezza in più in attacco, però il registro della partita non cambia. (...) Bene così, comunque. La Fiorentina conquista la vittoria che voleva e fa un altro piccolo passo avanti. In attesa che succeda qualcosa. Sul mercato, ovviamente.

la Repubblica