Così distanti eppure così vicine - scrive La Repubblica -. Fiorentina ed Empoli tornano a sfidarsi un girone più tardi, cercando di dare un colpo di coda al campionato dopo aver accarezzato due sogni forse troppo grandi da coltivare. Per i viola una prima parte di stagione quasi da non crederci: primi in classifica, con un calcio imprevedibile. Il filosofo Sousa e il mago Giampaolo, che a pochi chilometri di distanza plasmava la sua squadra e si prendeva una rivincita da far invidia a chi lo dava quasi per finito come allenatore.
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Repubblica – Empoli e Fiorentina: così vicine e diverse, tra crisi e sogni svaniti
Viola e azzurri tornano a sfidarsi un girone più tardi, cercando di dare un colpo di coda al campionato dopo aver accarezzato due sogni forse troppo grandi da coltivare
Tutt’altro, per una società che ancora una volta era riuscita a superare le aspettative e a credere nella zona Europa League in fondo non così impossibile. Quanto è cambiato rispetto all’andata, specie per i viola. Prendete la formazione scelta da Sousa: Rebic e Suarez titolari, Babacar al centro dell’attacco. Turnover? Già, quel che poi il tecnico portoghese non avrebbe più riproposto. Le due date che hanno fatto da spartiacque sono il 4 marzo per i viola e il 17 gennaio per l’Empoli: la sconfitta di Roma per i ragazzi di Sousa, devastante sul piano mentale in ottica terzo posto, e il pareggio esterno col Chievo per gli azzurri.
Il primo di una serie di dodici gare consecutive senza un solo successo per il club del presidente Corsi. Tante, forse troppe, per un gruppo giovane e pronto a dare tutto nella sfida più importante della stagione. Quella coi viola, appunto. Che ha spinto la società a catalogare questo match come d’alta fascia e a spingere così in alto i prezzi dei biglietti, mentre la curva Fiesole annunciava uno sciopero condiviso anche dagli altri gruppi della tifoseria.
All’andata il turnover di Sousa fu messo in crisi dalle motivazioni degli empolesi, che nel primo tempo chiusero con un doppio vantaggio al Franchi che costrinse il portoghese a inserire Re Mida Kalinic nella ripresa. Due lampi in cinque minuti e il pareggio che quasi ti va stretto. Era il momento di grazia per il bomber croato, che tra gli undici gol messi a segno in campionato ne ha soltanto uno datato 2016. Sarà un caso ma la Fiorentina non vince proprio da sei giornate, da quel suo ultimo sigillo rifilato all’Atalanta. Sousa riparte proprio dal suo attaccante, che tornerà titolare dopo aver scontato la squalifica con la Sampdoria. (...)
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