C’era una volta il calcio totale. Quello offensivo, fatto di idee concetti, qualità e voglia di attaccare. Ce lo hanno insegnato i maestri olandesi e ne era convinto seguace anche Clarence Seedorf. Già. Perché adesso, invece, il «Professore» si gioca la pelle, e ha deciso di fare un passo indietro. Altro che spettacolo. Contano i risultati. Ecco perché stasera (ed è stato così anche domenica con la Lazio) si vedrà un Milan molto lontano da quello immaginato dal tecnico. Il modulo è sempre il 4-2-3-1, ma l’atteggiamento è diverso. Parecchio. La Fiorentina, insomma, avrà davanti una squadra decisa ad aspettare, pronta a colpire in contropiede. Servirà pazienza, quindi, e molta attenzione. La sensazione è che Montella voglia proporre il 4-3-2-1. Un modo per sfruttare al meglio i punti deboli del Milan, e per limitarlo nei suoi uomini più pericolosi.
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Repubblica: decisivi i duelli sulle fasce
Attenzione a Kakà, le sue ripartente possono far male
Taarabt, per esempio, che tornerà titolare dopo un paio di panchine. Il marocchino ha talento, salta l’uomo come pochi, e dovrà essere guardato da vicino da Pasqual. Davanti al capitano, sulla sinistra, giocherà Cuadrado. A lui il compito di spaccare la difesa rossonera. Anche perché di fronte avrà probabilmente Zaccardo. Con tutto il rispetto, uno che rischia di essere travolto dall’ex Udinese. Il colombiano lo punterà in continuazione, cercando di creare la superiorità numerica ogni volta che ne avrà l’occasione per poi cercare il cross per Matri. Stesso discorso sulla fascia opposta. Il Milan si presenterà con Constant e Robinho. Un centrocampista adattato, il primo, e un giocoliere spesso fine a se stesso il secondo. Soprattutto, il brasiliano, aiuta pochissimo quando c’è da difendere. La Fiorentina cercherà di limitarne le invenzioni con Tomovic, mentre sarà uno tra Joaquin e Ilicic (ma la sorpresa potrebbe essere Matos) ad andare all’attacco di Constant. Vincere questi duelli vorrebbe dire, in sostanza, avere in pugno la partita. E nel mezzo? I viola saranno in superiorità numerica, e avranno quasi sempre il controllo del pallone. Due maglie su tre sembrano sicure: Aquilani, in cabina di regia, e Borja Valero sul centro sinistra. L’altro posto se lo giocano al ballottaggio puro Ambrosini e Mati Fernandez. I tre in mezzo dovranno fare attenzione, poi, alle accelerazioni di Kaka. Muovendosi tra le linee, sarà lui a guidare le ripartenze del Milan. E poi, ovviamente, occhio a Balotelli. Per Gonzalo e Savic, un cliente scomodo. Il più scomodo.
la Repubblica
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