Pensa te. Se Bernardeschi avesse messo dentro quel pallone oggi avremmo narrato le gesta di Federico l’Under 21 e il coraggio di Montella, che dopo undici minuti del secondo tempo ha richiamato in panchina Mario Gomez, cioè la stella. Invece il “Berna” ha fatto cilecca, e allora i pensieri a colori hanno virato sul grigio: un punto e zero gol fatti in due giornate. Non ha senso drammatizzare, ma neanche godere lo ha. Anche se la Fiorentina ha dominato la partita, costruendo un numero notevole di occasioni. Il karma di Perin versione Franchi ha aggiunto la sua regola, quella che in una maledetta partita con Pescara costò carissima a Montella e ai suoi. Altri tempi. Altre storie. Qui adesso c’è solo da iniziare il viaggio seriamente. Perché gli uomini ci sono, anche se un po’ di nostalgia di Pepito inizia già a farsi sentire. Lui posta video rap su Twitter e Mario si accartoccia su un pallone davanti alla porta come il Fracchia di Paolo Villaggio su quella poltrona maligna. Ma come? Com’è che un top player da 5 milionate all’anno può fallire un gol così? Ce lo siamo chiesti tutti, così come ci siamo dati più o meno la stessa risposta: stiamo calmi, Gomez inizierà a segnare.
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La Repubblica: attacco zero, tutto sulle spalle di Babacar
L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara su Repubblica: i problemi dell’attacco viola
Bisogna crederci, anche perché il pezzo forte là davanti è lui e va messo in condizione di dare il meglio di sé. Senza dimenticare che c’è anche un problema di forma fisica: Montella lo ha tolto dal campo perché non ne aveva più. Il crollo successivo di Babacar ha reso tutto più difficile. Ma questo fa parte dei rischi di un allenatore, lo stesso che adesso deve mettere insieme la squadra per la Coppa, magari facendo anche un po’ di turn over, anche se giovedì prossimo il tedesco potrebbe partite titolare. La Fiorentina ha bisogno dei suoi gol. E anche lui, che da un anno vive immerso in un calcio puramente teorico e ipotetico.
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