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Re Montolivo, nella notte più buia

Riccardo Montolivo, due gol, una doppietta speciale, nonostante tutto. Nonostante lo svincolo che lo farà fuggire altrove, nonostante i fischi del pubblico viola, nonostante la rabbia che è esplosa in …

Redazione VN

Riccardo Montolivo, due gol, una doppietta speciale, nonostante tutto. Nonostante lo svincolo che lo farà fuggire altrove, nonostante i fischi del pubblico viola, nonostante la rabbia che è esplosa in panchina e mette in evidenza i nervi tesi che ci sono nello spogliatoio della Fiorentina. «E’ vero _ conferma Montolivo _ c’è molta tensione in giro, anche perché Firenze era ed è abituata al altre sfide, atri palcoscenici. Purtroppo questa stagione è stata così e ha costretto tutti a vivere una situazione molto difficile, molto delicata, ma lo ripeto, adesso dobbiamo conquistare quel punto che ci serve per raggiungere la salvezza, poi…».

L’ex capitano è sereno. Anche questa volta ha fatto il suo dovere. Ha preso per mano la squadra e l’ha fatta uscire da un baratro terribile. Raddrizzare lo 0- 2 in favore del Novara è stata un’impresa delicata, terribilmente difficile, ma se la Fiorentina è riuscita comunque a contenere la delusione il merito è tutto di Montolivo. «E aggiungo _ sono ancora sue parole _ che nel finale siamo stati molto sfortunati, perché abbiamo avuto l’occasione di chiudere il match e il discorso salvezza, ma non siamo riusciti a mettere dentro il terzo pallone. La svolta della nostra partita c’è stata nell’intervallo. Ci siano caricati, ci siamo detti che non poteva finire così. La reazione al momento no è stata decisiva».

Il futuro? Montolivo dribbla l’argomento come ha sempre fatto da quando la Fiorentina lo ha fatto sentire in bilico e ha deciso di non puntare più su di lui. «Ne parleremo una volta finito il campionato _ conclude _. Ne parleremo dopo aver giocato le ultime due partite e aver portato a casa il punto che ci serve per la salvezza. Il pari del Lecce a Torino ha fatto il resto, ma la salvezza bisogna essere obiettivi è alla nostra portata». Sorride Montolivo. Ha una voglia matta di chiudere la sua avventura a Firenze a testa alta. Di vincere, a modo suo, una battaglia che l’ha fatto soffrire anche troppo.

La Nazione