Incontentabile. Perfezionista. Maniacale. Ma sempre con quel garbo che lo contraddistingue e lo rende un «signore del calcio» . Questo è l’allenatore del Napoli, Rafa Benitez. Ora l’ultimo suo cruccio è diventato la capitalizzazione delle tante palle-gol. Con il Toro si aspettava la terza marcatura per chiudere la partita ed invece ha dovuto palpitare un po’nella ripresa. «Siamo mancati troppo al momento di concludere - ha scritto sul proprio sito-web nella solita analisi del dopo partita- In questo tipo di gare, in Italia non puoi permetterti di lasciare aperto il discorso dopo aver comandato il gioco così a lungo. Se il Toro avesse trovato il gol si sarebbe riaperto il discorso e per noi sarebbe diventata più dura nonostante avessimo in pugno la gara» . Vi ha pensato Pepe Reina con due interventi tempestivi ad evitare che l’avversario prendesse coraggio. Eppure, il Napoli vanta il secondo migliore attacco del campionato con venti reti, alle spalle della Roma (23) e dell’Inter (23). Ma Don Rafa non è soddisfatto. Vorrebbe sempre di più. Ed in quel venticinque per cento di progressi che lui ritiene ancora da compiere ha inserito appunto quel cinismo che ancora manca nell’area avversaria, così come tante altre piccole disfunzioni. Da oggi, insieme ai suoi più stretti collaboratori, comincerà a spiegare agli attaccanti che in area di rigore bisognerà essere più spietati, meno leziosi. Farà addestrare alla mira i vari Mertens, Insigne, Callejon, Pandev, Duvan Zapata, lo stesso Higuain.
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Rafa, messaggio ai bomber: “Prendete la mira”
Incontentabile. Perfezionista. Maniacale. Ma sempre con quel garbo che lo contraddistingue e lo rende un «signore del calcio» . Questo è l’allenatore del Napoli, Rafa Benitez. Ora l’ultimo suo cruccio …
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Corriere dello Sport
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