Il brodino è arrivato. Ma se la risposta dell’Inter dopo l’incubo Cagliari doveva essere ruggente, meglio ripassare più tardi. Magari al Franchi di Firenze, domenica. Giorni difficili per Mazzarri, che per tre giorni non si è dato pace per capire i motivi dei black-out di domenica scorsa e che ieri sera è stato risparmiato solo dalla Nord e fischiato dal resto del pubblico prima del match, quando lo speaker ha fatto il suo nome (in tribuna c’era Massimo Moratti). E per certi versi ha colpito che dopo il gol di D’Ambrosio i giocatori si siano fusi in un abbraccio collettivo con la panchina, ma senza pensare all’allenatore (giusto un cinque di Nagatomo), che pure era a tre metri.
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Qui Inter: Mazzarri contestato dai tifosi
Il brodino è arrivato. Ma se la risposta dell’Inter dopo l’incubo Cagliari doveva essere ruggente, meglio ripassare più tardi. Magari al Franchi di Firenze, domenica. Giorni difficili per Mazzarri, che …
I tifosi hanno anche contestato durante il primo tempo. Al 42’, quando, su una rimessa con le mani del portiere, Reynaldo si è fatto 50 metri in solitaria prima di concludere a lato. E più sonoramente all’intervallo, malgrado la rete di D’Ambrosio. Non convinceva l’atteggiamento rinunciatario di una squadra ancora troppo impaurita. Mazzarri a fine gara dribbla il problema con furbizia: «Ci tengo molto a ringraziare la Curva che è stata eccezionale e ha sostenuto la squadra per tutta la gara». Come l’atteggiamento dei suoi in campo, anche l’analisi è improntata alla prudenza. «I ragazzi hanno fatto una partita attenta. Non era una situazione facile, dopo la sconfitta col Cagliari. Ma ora non voglio nessun proclama in vista di Firenze. Non bisogna parlare troppo. Dopo una vittoria è meglio tenere il profilo basso per concentrarsi immediatamente sulla gara di domenica».
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La Gazzetta dello Sport
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