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Qui Basilea: gli svizzeri sono furiosi per lo smacco Sousa

Mentre Firenze aspetta il nuovo allenatore, a Basilea la rescissione del contratto di Paulo Sousa continua a far discutere – scrive Stadio -. Non era mai stato amatissimo il portoghese: …

Redazione VN

Mentre Firenze aspetta il nuovo allenatore, a Basilea la rescissione del contratto di Paulo Sousa continua a far discutere - scrive Stadio -. Non era mai stato amatissimo il portoghese: il fatto di non parlare tedesco, per altro nonostante la stagione da calciatore col Borussia Dortmund con cui ha vinto la sua seconda Champions (consecutiva) della carriera, è stato fin dall'inizio l'handicap che lo ha reso inviso ai più nonostante i risultati.

Su Blick, quotidiano in lingua tedesca con base a Zurigo, più che le carezze restano impresse le frustate. A cominciare dalla ricostruzione della questione legata alla rescissione del contratto: si parla di divergenti opinioni tra le parti che hanno impedito il prosieguo del cammino insieme, al di là dei possibili inserimenti di altri club. In fondo, si legge ancora nelle stesse pagine in cui viene ufficializzata la figura di Urs Fischer sulla panchina del Basilea, sono stati risparmiati 2,8 milioni di ingaggio per un tecnico uscito al primo turno ad eliminazione diretta della Champions League. Nessun accenno alla vittoria del campionato con dodici punti di distacco dalla seconda in classifica, né tantomeno ai successi contro Liverpool e Ludugorets nel girone della massima competizione europea. Si è posto l'accento sull'insuccesso internazionale, dall'1-1 in casa, all'andata, contro il Porto fino al poker rimediato al Dragao, 124 chilometri dalla città di nascita dello stesso Sousa.

Basler Zeitung, il quotidiano regionale della città di Basilea, ha parlato addirittura di contatti "nella nebbia" tra la Fiorentina e quello che si era deciso essere il futuro allenatore. Scrivono addirittura che fin quando la notizia non è deflagrata sui media italiani - a pochi giorni per altro dalla finale di Coppa di Svizzera - il presidente del club Bernhard Heusler e il direttore sportivo del club erano all'oscuro di tutto. Sarebbe questo a giustificare il mix di delusione e rabbia che si è inevitabilmente rivoltata contro al portoghese. Non sarebbe piaciuto lo stile dell'addio, perché in fondo a questo allenatore nessuno si era mai affezionato più di tanto. Anche all'indomani del ko contro il Sion, nell'ultima partita della stagione, più che la cavalcata fatta dalla squadra durante l'arco dell'anno, si era puntato il dito al mancato doblete, che sarebbe stato il sesto nella storia. Cronaca di un amore mai nato.

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