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«Quello sponsor non è da Fiorentina». L’appello dei vescovi

“Rinunciate al sito di scommesse (Betclic)”. Una contraddizione con Save the Children

Redazione VN

L’appello compare in un editoriale sulla prima pagina del settimanale cattolico Toscana Oggi . E a firmarlo è Umberto Folena, giornalista-scrittore nato a Firenze, tifoso viola e autore di un recente saggio dal titolo «L’illusione di vincere. Il gioco d’azzardo emergenza sociale» (Edizioni Ancora).

«C’è uno sponsor di troppo — scrive — tra quelli della Fiorentina. Si chiama Betclic ed è una società di scommesse sportive che fa parte di una famiglia, quella dell’industria dell’azzardo di massa, che sta strangolando quasi un milione di famiglie italiane». Folena si chiede cosa c’entri Betclic «con il fairplay e con gli intenti di essere una squadra a misura di famiglie e soprattutto con quel Save The Children che compare sulle maglie viola. Aiutare i bambini da una parte e, impoverirli e causar loro dolore dall’altra?».

Il giornalista (caporedattore di Avvenire ) ricorda anche che «sono tante le squadre di calcio che s’intascano i soldi delle società di scommesse» e che la relazione del Dipartimento nazionale antidroga al Parlamento parla di 800 mila ammalati di gioco d’azzardo in Italia. Tra l’altro al sito della società di scommesse (su cui si possono trovare anche videopoker e casinò on-line) si accede tramite un link diretto da Viola Channel , sito ufficiale della Fiorentina «visitato — si fa notare — anche da tifosi minorenni, ai quali l’azzardo sarebbe proibito». L’editoriale si conclude con un appello ai Della Valle: «Rinunciate a quello sponsor, date un esempio virtuoso e fate rimanere i tifosi viola orgogliosi della loro squadra». «In quello che ho scritto — spiega Folena — non c’è alcun attacco alla Fiorentina, squadra alla quale sono legatissimo fin da bambino, quando mio padre mi portava allo stadio, e di cui sono sempre stato orgoglioso per i valori che propone nel calcio».

L’accordo tra il club viola e la società di scommesse è stato presentato il 15 settembre. In quell’occasione il direttore esecutivo, Gian Luca Baiesi ha sottolineato come la partnership con Betclic sia stata favorita «dalla particolare attenzione che l’azienda riserva a tutti quegli aspetti patologici legati al gioco d’azzardo. In particolare ha una tecnologia e una policy che permettono di evidenziare qualsiasi eccesso».

Rassicurazioni che evidentemente non sono bastate a eliminare le perplessità, anche sul valore etico e culturale dell’operazione.

Corriere Fiorentino