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«Quell’incontro con Sousa che mi ha cambiato la vita»

La storia di Fabio Lavalle, che grazie al tecnico viola...

Redazione VN

«Mi chiamo Fabio Lavalle, ho 30 anni, e non conosco il mondo del calcio, anche se produco la Diabolica, la classifica vuvuzela da stadio. Un anno fa ho incontrato per caso Sousa e sua moglie nelle campagne di Charleroi, in Belgio: andavano a una gara di cavalli ma avevano dei problemi al van con cui si trasportano gli animali, erano fermi per strada e li ho aiutati, ospitandoli a casa mia. Per me erano dei perfetti sconosciuti, poi ci siamo scambiati i numeri di telefono». Pochi mesi dopo, la grande sorpresa. Sousa si presenta e chiama Fabio – italiano che lavora in Belgio – e il suo socio David invitandoli a una partita di campioni organizzata dall’Uefa, a Basilea. Il ragazzo non crede alle parole dell’amico, si fionda in Svizzera e Sousa gli fa conoscere Ronaldo, Platini, Figo e Beckham.

Da lì Fabio viene travolto da una popolarità inaspettata, da dipendente della ditta di vuvuzelas diventa imprenditore, il nome diventa virale su Internet. Sousa col suo invito – assolutamente libero e disinteressato – gli ha cambiato la vita. «Paulo è una persona straordinaria, di grande bontà d’animo. E’ esattamente come lo vedete in tv: schietto, sincero e diretto». Da quell’incontro nelle campagne di Charleroi con il van dei cavalli in panne (Christina, la moglie di Sousa, è appassionata di equitazione), la sua vita è cambiata radicalmente, visto che il prodotto è richiesto in tutto il mondo.

Tanto che per Belgio-Italia ha prodotto una Diabolica speciale, con le bandiera delle due nazioni. Ma non è di questo che vuol parlare: «Quell’invito di Sousa a Basilea mi ha aiutato a svoltare, lui lo ha fatto senza alcun interesse personale, solo per sdebitarsi con un amico, che sulle prime non lo aveva nemmeno riconosciuto». Ecco perchè da quest’estate, in Belgio c’è un nuovo tifoso della Fiorentina. Grazie a Sousa.

La Nazione