Ci siamo, oggi inizia il mercato. La sfida più difficile per la Fiorentina. Per la prima volta la società - scrive Giuseppe Calabrese su la Repubblica Firenze - è sicura di ciò che deve fare, ed è pronta a fare anche un sacrificio economico per dare a Paulo Sousa quello che ha chiesto. Giocatori di primo livello, per usare le parole del tecnico. Ma la questione non è così semplice. E, soprattutto, non è solo una questione di soldi.
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Quella classifica d’oro e il sacrificio dei Della Valle
Per restare in alto la società deve rivoluzionare la sua storia e non limitarsi a piccoli ritocchi
Si sa, rinforzare una squadra a gennaio non è mai facile. Servono giocatori pronti subito, meglio se conoscono le idee e il gioco dell’allenatore. In ogni caso giocatori che per qualità e caratteristiche possono dare una mano alla squadra. Quindi bisogna saper scegliere bene. E aver programmato da mesi questa sessione di mercato. È da agosto che i Della Valle sanno cosa serve a Paulo Sousa. Il portoghese è stato chiaro, e appena chiuso il mercato estivo ha fatto un elenco di quello che gli sarebbe servito a gennaio. C’è stato abbastanza tempo per riflettere e valutare, ma anche per mettere in piedi operazioni da chiudere in fretta. Anche perché la Fiorentina in questi mesi è andata più forte di quello che tutti si aspettavano, e adesso che è lì sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire l’occasione.
È la classifica che impone un sacrificio ai Della Valle. Forse anche il loro orgoglio. Per la prima volta la Fiorentina ha la possibilità di lottare per qualcosa di concreto, di reale, di bello. Scudetto o Champions che sia. Il problema, semmai, è che la classifica così corta ha convinto anche gli altri club a sbilanciarsi in questo mercato. Tutti cercano un campione da comprare. Così gennaio può diventare il mese della svolta. Chi azzecca gli acquisti fa un passo avanti, e quel passo avanti può essere decisivo. Una sola squadra vince lo scudetto, e altre due (oltre alla prima) vanno in Champions. Uno spazio così stretto che alla fine anche un punto può fare la differenza. Una bella sfida, appunto. Difficile e tormentata, perché se sbagli la stagione ti crolla addosso.
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