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Quel filo viola che unisce due campioni

Un lampo. Come se dal palco di un Salone dei Cinquecento gremito di amici, ex calciatori, tifosi, per la festa dei suoi sessant’anni Giancarlo Antognoni avesse riconosciuto in Borja Valero il …

Redazione VN

Un lampo. Come se dal palco di un Salone dei Cinquecento gremito di amici, ex calciatori, tifosi, per la festa dei suoi sessant'anni Giancarlo Antognoni avesse riconosciuto in Borja Valero il filo (viola) che unisce la città a un campo di calcio. Palazzo Vecchio al Franchi. Quello che «Antonio» è stato quando indossava il numero dieci. E continua a essere oggi, da capitano ad honorem. «Ringrazio la Fiorentina per avermi dato, in questo giorno speciale, la possibilità di conoscere Borja Valero». Una frase buttata lì con la semplicità istintiva di un «ventenne di sessant'anni» (come lui stesso si è definito) che però ha tutto il sapore di un passaggio di testimone. È vero, sulla maglia dell'ex Villareal c'è il 20, il doppio del dieci. E lì accanto era seduto Alberto Aquilani, l'erede naturale, nel ruolo e nello stile in campo, dell'uomo che «giocava guardando le stelle». Il calcio però è anche (e per fortuna) pathos, sentimento.

E sia Giancarlo che Borja sono talmente entrati in sintonia con quel giglio stampato sulla maglia viola da suscitare emozioni che vanno oltre una partita di pallone. «Antognoni — ha spiegato lo spagnolo che gli ha anche consegnato una maglia viola con il numero 60 — è stato un fenomeno, per me è un piacere essere qui per il compleanno di un grande campione. Forse vincere qui è difficile, ma noi ci proveremo». E già, la chiave è tutta lì: entrare nella storia anche senza indossare una maglia a strisce. In direzione ostinata e contraria, come avrebbe detto De Andrè. (...)

Eppure, con le dovute differenze, c'è un tratto comune che unisce un campione del passato a uno dei nostri giorni, facendoli entrare entrambi nei cuori di una città. Antognoni ha inizato la sua carriera qui, e qui l'ha finita, vincendo solo una coppa Italia. Borja Valero a Firenze è arrivato nel pieno della maturità, ma gli è bastato un attimo per entrare in sintonia con tutto quello che lo circonda. Il bandierone con la sagoma di Antognoni sventola ogni domenica sugli spalti del Franchi e c'era anche ieri nel bel mezzo di Piazza della Signoria. Le foto di Borja Valero a passeggio per le strade di Firenze con moglie e figli sono tra le più condivise sui social network. E si potrebbe continuare ancora a lungo con le testimonianze d'affetto per due uomini campioni in campo e con uno stile riconoscibile fuori. Prova di quel filo (viola) che unisce la storia di Giancarlo a quella, ancora (in parte) da scrivere di Borja.

Antonio Montanaro - Corriere Fiorentino