Mai dire Berbatov. Un Fregoli del calcio, capace di imbarcarsi da Manchester come giocatore dello United, di prendere un aereo pagato dalla Fiorentina per indossare la maglia viola, di fermarsi a Monaco per firmare per la Juve e di risalire sull'aereo per consegnarsi al Fulham. (...) Non deve essere casuale se uno che a 18 anni fu rapito dal presidente boss del Lokomotiv Plovdiv abbia imparato l'inglese vedendo Il Padrino. E' il suo film preferito. La giornata di ieri ad un certo punto aveva illuso: vuoi vedere che imparerà l'italiano divorando il Padrino nella nostra lingua e finalmente ci spiegherà che cosa accadde nel 2000, quando sbarcò a Lecce per le visite mediche, ma poi scappò dal Bayer Leverkusen? Un vizietto, il suo, tanto per restare nel cinema. (...) Berbatov ama invece il basket e il disegno. La fantasia sicuramente non gli manca: ha dato il nome Dea alla figlia nata nel 2009, rubando le iniziali a Dimitar (il suo nome), Elena (la sua compagna) e Alexander (il padre di Dimitar). Ma il colpo di genio di cambiare quattro squadre in 12 ore sarà un record difficilmente superabile.
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Quel bomber col vizietto: nel 2000 beffò Corvino
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La Gazzetta dello Sport
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