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Quei tre capitani coraggiosi

Ci sono segnali che la dicono lunga sulla salute di una squadra. Come l’abbraccio al leader indiscusso Pizarro nel momento del dolore, soprattutto come il passaggio della fascia di capitano …

Redazione VN

Ci sono segnali che la dicono lunga sulla salute di una squadra. Come l’abbraccio al leader indiscusso Pizarro nel momento del dolore, soprattutto come il passaggio della fascia di capitano a tre giocatori diversi, un piccolo record per il calcio italiano. Non è sinonimo di indecisione, tutt’altro: la Fiorentina ha saputo dimenticare la batosta di Roma riproponendo esattamente il gioco di sempre, dimostrando personalità fuori dal comune, a cominciare dal suo allenatore. La fascia di capitano, dicevamo. A inizio gara il segno del comando era sul braccio di Pasqual, come vuole la tradizione e una decisione presa già in estate, a Moena. Poi con la sostituzione del terzino sarebbe toccata a Jovetic, ma era già uscito e per questo è stata datata a Pizarro, nella sua giornata più indimenticabile e difficile.

Non è un dettaglio da poco: quando parla il Pek, la squadra lo ascolta in silenzio: succedeva anche alla Roma. Verso la fine della partita la stessa fascia è andata a Toni, protagonista di una splendida doppietta ma soprattutto nuovo leader di un gruppo sano. Era una scommessa Lucagol che a 35 anni si è reinventato bomber dopo che in molti lo davano già per finito. E invece no. Luca si candida per un posto da senatore vero, di quelli che comandano il gruppo senza clamore. Ma c’è di più nella vittoria di ieri: la Fiorentina ha inizato con grande ritmo e determinazione, dimostrando una continuità da grande squadra. Era il segnale che Montella si aspettava. Il Siena è andato subito sotto proprio perchè pareva che i viola facessero la partita della vita, cosa che a rigor di classifica doveva succedere ai bianconeri. (...)

Paolo Chirichigno - La Nazione