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Quattro ‘Primavera’ in rampa di lancio: l’identikit

Acosty verso una maglia titolare. Ma la Curva urlerà il suo malcontento

Redazione VN

L'ultima gara di campionato potrebbe essere l'occasione per dare spazio ad alcuni giovani e ragazzi della Primavera. Già da oggi (giorno della ripresa degli allenamenti) saranno aggregati alla prima squadra. Agli ordini di Guerini - scrive La Repubblica - ci saranno (oltre ai soliti noti Salifu e Acosty) Michel Panatti, Paolo Rozzio, Daniel Kofi Agyei e Kenneth Zohore. (...) L´idea c´è: far giocare qualche ragazzo per stimolare un po´ di curiosità nei tifosi. Con un però. Nessuno, in Fiorentina, ha voglia di fare (altre) figuracce. Non solo. Pare che la Curva Fiesole abbia intenzione di manifestare chiaramente il suo sentimento (non proprio positivo) nei confronti di questo gruppo, di questa squadra. Per intendersi. La maggior parte dei viola sarà "invitata" a cambiare aria. Non il clima ideale per gettar dentro un giovane. La sensazione è che Guerini opterà per una via di mezzo. Un paio in campo da subito e gli altri in panchina, pronti ad entrare a gara in corso.

Sicuramente giocherà Salifu, forse Acosty, magari in staffetta con Zohore. Arrivato a gennaio tra tanti proclami e con parecchi chili di troppo pian piano ha trovato la giusta condizione. Sei gol, fino a questo momento. Non troppi, ma nemmeno pochi. Più di lui (otto) ne ha segnati Panatti. Centrocampista dal fisico imponente ma dal piede educato. L´altra sera ha sbagliato uno dei rigori che hanno condannato la Primavera a dire addio al sogno scudetto, ma in stagione è stato sicuramente tra i migliori. Dicono che sia pure un onesto picchiatore, se serve. E questo (Behrami) insegna, alla gente piace. Ci sarà anche Rozzio, da oggi. Difensore centrale, alto quasi un metro novanta, è capace di partite impeccabili come di improvvisi svarioni. Personalità forte, quasi sfrontato, quest´anno ha pagato anche il continuo alternarsi di compagni diversi al suo fianco. Infine Agyei. Storia particolare, la sua. Esordì in Serie A addirittura nel 2010, ultima giornata (a Bari) con Prandelli in panchina. Sembrava destinato a non tornare più indietro, tanto che pure Mihajlovic lo portò con se nel ritiro di Cortina. Non è andata così, ma con i giovani capita spesso. Tanto stimolanti quanto complicati da gestire. Da qualche parte però bisognerà iniziare, e domenica potrebbe essere l´occasione giusta.