Luca e Gabriel. Oltre duecentocinquanta reti in due con la maglia della Fiorentina (264 per l'esattezza, ndr). Due frammenti della storia viola segnati dai gol. L’eroe dei Cecchi Gori e il campione dei Della Valle. Talenti e uomini veri. Oggi Toni e Batistuta si incontrano virtualmente al Franchi. Luca va in campo, con il Verona, Gabriel in tribuna. È la prima volta da quando ci sono i Della Valle.
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Quanti ricordi al Franchi con Toni e Bati
Tante le emozioni per il ritorno di due grandi bomber
Ricordi di vita e di pallone. Batistuta arrivò qui che non era nessuno, se n’è andato dopo nove campionati in cui ha tentato inutilmente di vincere qualcosa. Una coppa Italia e una Supercoppa, tutto qui. Oltre a un campionato di serie B. Ma in quegli anni era lui il simbolo della Fiorentina. I tifosi gli hanno dedicato una statua, e perfino intitolato una stella. È il centravanti che ha ammutolito Wembley e ha ridicolizzato Franco Baresi. Il giocatore che ha segnato più gol nella storia della Fiorentina (il primo, in realtà, è Kurt Hamrin, ndr), e ha anche battuto il record di Pascutti, sempre in gol in dieci partite consecutive, arrivando a undici. Una leggenda per i fiorentini.
A Toni è andata peggio. Un titolo di capocannoniere e la Scarpa d’oro, ma sono titoli personali. In campo è andato in bianco. Capita. Però è stato l’uomo della svolta, dell’orgoglio. Nel suo primo anno in maglia viola segnò 31 gol stracciando il record di Batistuta e Hamrin, che si sono fermati a ventisei, e portò la Fiorentina in zona Champions. Poi cancellata dalla sentenza di Calciopoli. Voleva andare via subito, ma dopo un colloquio con Diego Della Valle decise di rimanere per dare una mano alla Fiorentina, che partiva con una penalizzazione. E a fine stagione, grazie anche alle sue reti, la squadra di Prandelli si qualificò per la coppa Uefa. Fu l’ultimo regalo di Luca a Firenze. Anzi, il penultimo, perché l’ultimo miracolo lo ha fatto l’anno scorso, quando è tornato in viola. Otto gol in campionato, poi di nuovo un addio. Luca aveva voglia di giocare e qui con Rossi e Gomez avrebbe avuto poco spazio.
Ma la storia di Gabriel e Luca è stata anche la storia delle loro compagne, Irina e Marta. Donne di vita e mai di campo. Presenze discrete, eppure importanti, perfettamente integrate in città. Irina aveva scelto di vivere vicino allo stadio e poi in collina, Marta ha scelto il centro. Tutti e due, sia Toni che Batistuta, hanno comprato casa a Firenze ma di fatto non ci hanno mai abitato. Irina ha partorito qui tre dei suoi quattro figli, Marta è voluta tornare a Firenze dopo la drammatica esperienza del figlio nato morto, e dopo il campionato di Luca in maglia viola ha dato alla luce Bianca.
Uomini anche, non solo goleador. Toni e Batistuta hanno caratteri diversi - estroverso il primo, più chiuso il secondo però entrambi hanno fatto breccia nel cuore della città. Basta vedere come è stato accolto Luca l’anno scorso, quando è tornato in viola, basta immaginare come sarà accolto stasera Batistuta (è già arrivato a Firenze) al Franchi. Tra l’altro nel pomeriggio il Re Leone sarà in Palazzo Vecchio per la cerimonia della Hall of Fame. E poi via allo stadio, per vedere la partita. E scoprire Toni al di là della balaustra. Magari Gabriel sarà seduto proprio accanto a Mario Gomez, il centravanti che ancora non c’è. Tanta roba, e tanti gol. La storia di Firenze e il futuro della Fiorentina. Per ricordare e per sognare.
la Repubblica
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