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Quante differenze tra Commisso e Singer. Ma sono alleati per cambiare la Serie A

Rocco Commisso due anni fa è stato vicinissimo all’acquisto del club rossonero poi rilevato dal fondo di Paul Singer: quella di domani sera al Franchi è una sfida dai tanti significati

Redazione VN

Calcio, soldi, business, investimenti. L’Italia, l’America, Milano, Firenze, New York. Benvenuti nel (ricchissimo) mondo di Rocco Commisso e Paul Singer. Imprenditori di successo che domani, divisi da qualche chilometro, assisteranno a distanza alla sfida delle loro creature.

Fiorentina-Milan è anche la loro sfida. Uomini che, seguendo strade molto diverse, sono arrivati a sfiorarsi per poi, oggi, ritrovarsi proprietari di due dei club più importanti d’ Italia. Uno (Rocco) per niente al mondo si perderebbe la partita. Che sia in Italia, o negli Usa, per lui - scrive il Corriere Fiorentino - quando scende in campo una maglia viola (Prima Squadra, Primavera o Fiorentina Women’s non fa differenza) non esiste altro. L’altro (Singer) vive il calcio in modo decisamente più distaccato. Mai visto, da queste parti, né sentito. Quando parla, lo fa attraverso i suoi dirigenti o, al massimo, con qualche comunicato. Commisso no. Sempre e comunque in prima linea, vicino alla squadra, pronto a spendersi in prima persona. Basta pensare alle ultime (durissime) prese di posizione assunte dopo i torti arbitrali subiti contro la Juventus. E qui veniamo al punto di contatto tra i due, e a quella rete di contatti che Rocco sta tessendo per cercare di cambiare la governance del calcio italiano. Una tela complessa, che ha negli Stati Uniti la sua cabina di regia, e che sta pian piano raccogliendo «proseliti».

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