Alfredo Pitto, livornese, giocatore elegante, nazionale. Tanti anni sono passati, così tanti che il campo degli amaranto era a Villa Chayes. Da lì, Pitto passò alla Fiorentina, e allora cominciano con lui questo percorso all’indietro nelle vicende tra il Genoa 1893 e i viola. C’è subito da ricordare, in omaggio alla storia del calcio, che all’epoca del primo confronto diretto il Genoa aveva già vinto una diecina di scudetti con i suoi pionieri, a cominciare dal portiere De Prà. La Fiorentina era giovanissima, in quell’ottobre del de1 ’31. A Marassi finì con un pareggio, uno a uno, e la rete dei viola la segnò appunto Pitto. Con lui c’erano il trio Ballanti-Gazzari-Vignolini, e Pedro Petrone davanti. Un pareggio anche nella partita di ritorno a Firenze, due a due, con doppietta di Petrone a De Prà. Però bisogna ricordare, con dolore per i tifosi viola, che nell’anno strepitoso del primo scudetto, con 53 punti rispetto ai 41 del Milan, 20 gol al passivo rispetto ai 48 dei rossoneri, ci fu una sola sconfitta, nell’ultima partita, proprio a Genova. Era il giugno del 1956. risultato di tre a uno, e pensare che la Viola are andata in vantaggio con Gratton (povero Guido, fu assassinato tanti anni dopo vicino al suo campo da tennis sull’Arno).
stampa
Quando a Marassi segnò Pitto
Alfredo Pitto, livornese, giocatore elegante, nazionale. Tanti anni sono passati, così tanti che il campo degli amaranto era a Villa Chayes. Da lì, Pitto passò alla Fiorentina, e allora cominciano …
Giampiero Masieri - la Nazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA