I conti fissano un dato che poco c’entra con la passione – quella dei tifosi è ovviamente senza limiti e rabbrividisce di fronte alle ragioni di bilancio – eppure prima di Inter-Fiorentina è indicativo confrontare la classifica con i soldi spesi e incassati in estate. Serve anche ricordare che fra le due società i rapporti sono a livello di freezer diplomatico dopo il blitz interista per Salah: denuncia viola, replica acida, minacce legali. Pochissimo è cambiato da allora, a parte Salah che gioca nella Roma.
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Qualità-prezzo: la Fiorentina batte l’Inter
Bilanci, sogni e sgarbi: un derby tra nemici
Dopo 5 giornate la Fiorentina (1,6 milioni di passivo in estate) ha teoricamente speso 130mila euro a punto mentre l’Inter (7,6 di sbilancio, ha venduto Kovacic a 35 e Hernanes a 11) sale a 506 mila euro. Fin qui poco male. Il deficit interista da 90 milioni arriva da lontano e ora anche a casa di Tohir hanno imparato a gestire meglio la borsa: molti prestiti con diritto di riscatto, in modo da spalmare le spese e ammortizzarle (così fan quasi tutti). Le prime due in classifica hanno dunque un rapporto virtuoso fra risultati e investimenti, almeno quelli fatti nell’ultima estate.
Non così per ora la Juve (sotto di 66 milioni, 10,2 a punto), Milan (6,8 a punto), Napoli (3,2). Conti che pochissimo eccitano i tifosi e probabilmente anche Sousa, che non alleva galline ma quando ha parlato di uova e omelette ha mostrato un’ottima confidenza con la metafora. La Fiorentina però è lassù, ha speso il giusto e viene presa come modello per ribadire un concetto chiarissimo al Santo di tutti i Contabili: nel calcio non sempre è vero che chi più spende meglio spende. A Sousa è stato promesso un forte difensore centrale per gennaio e poi si vedrà, lo spirito è quello di chi viaggia alla giornata e finora in casa della viola non è andata male, se si escludono le partite contro il Torino e il Basilea. (...)
Angelo Giorgetti - La Nazione
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