Molti si alzano in piedi. In silenzio. Con le squadre - scrive Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino - schierate a centrocampo, lo speaker dello stadio legge dagli altoparlanti un passo dal Diario di Anna Frank. Ma dopo la provocazione della curva della Lazio, con gli adesivi antisemiti della piccola Anna vestita di giallorosso, anche una parte della Fiesole, una minoranza, sceglie di fischiare durante il minuto di raccoglimento.
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Qualche fischio nel silenzio, poi l’applauso per Anna Frank
Ieri sera prima di Fiorentina-Torino è stato letto un passaggio del Diario di Anna Frank
Così, conclusa la lettura voluta dalla Federcalcio su tutti i campi di calcio, il Franchi decide di cancellare quei fischi con un applauso collettivo. «Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità».
Parole accompagnate dal volto di Anna Frank, sui maxischermi dello stadio. «#ioleggoperché» è lo striscione mostrato dietro ai ventidue di Fiorentina e Torino. Uno slogan che fa pari con l’auspicio che don Massimiliano Gabbricci, cappellano dei viola e della Nazionale, presente al Franchi per la partita, ha fatto al Corriere Fiorentino: la vera vittoria sul campo sarebbe se i giovani leggessero il Diario di Anna Frank, per combattere la «non cultura».
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