Sul Corriere Fiorentino Ernesto Poesio parla di Sousa e delle prime tre giornate, per fare un mini-bilancio: il tecnico portoghese finora ha usato praticamente tutti, all'appello mancano solo Sepe, Bagadur, Diakhatè e Verdù ed è probabile che già giovedì alcuni di loro vivranno l'emozione dell'esordio. Tre partite, tre formazioni, altrettanti atteggiamenti tattici diversi. Qual è allora la vera Fiorentina?
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Qual è la vera Fiorentina?
Il mini-bilancio del Corriere Fiorentino su Rossi e compagni
IL PRESSING – Il pressing è stata la costante delle tre partite. Con il Milan la Fiorentina ha sfruttato gli errori di appoggio dei rossoneri per innescare contropiedi micidiali, giocando in verticale e con folate improvvise. Cosa che non è riuscita contro il Torino con il gioco viola ingolfato. Infine, il Genoa: Borja Valero a correre come un matto e una Fiorentina in grado di non far giocare gli avversari per tutta la gara. Un atteggiamento che ha finito per sfinire gli uomini di Gasperini, fino all'errore fatale di marcatura su Babacar.
LA DIFESA – A Torino dieci minuti fatali, in casa invece la Fiorentina non ha subito gol. La retroguardia è il reparto che più è cambiato in queste tre gare. Per Sousa lo schieramento difensivo è in continuo movimento, capace di adattarsi agli avversari e ai momenti della gara. Un'evoluzione del lavoro di Montella.
ATTACCO – Quattro gol in tre partite, ma in realtà solo una delle reti segnate, quella col Torino, è arrivata su azione manovrata. Le altre sono figlie di calci da fermo, che sia in modo diretto contro il Milan o indiretto come contro il Genoa.
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