Su La Gazzetta dello Sport troviamo un'interessante intervista a Giovanni Branchini, che fa un po' di luce sulla figura degli agenti dei calciatori: "I procuratori sono un problema? Io non penso ma se così fosse nessuno affronta la questione, a cominciare dalla Figc. O la favola Fifa sul 70% dei trasferimenti irregolari: non è mai stato sanzionato un club o un atleta in difetto. Per regolare il settore devi metterci mano con una costante azione di controllo. Basta con le demagogie estemporanee".
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Procuratori, Branchini spiega: “Malaffare? Noi chiediamo solo norme chiare”
L'intervista a Giovanni Branchini su una vicenda che tanto fa discutere, quella dei procuratori
Cosa suggerisce?
"Regole certe e un sistema che punisca le violazioni: di tutti, sia chiaro. Puntando soprattutto sulla trasparenza. Ora le Federazioni danno i dati aggregati sui guadagni dei procuratori. Li diano invece analitici: per capire bene il perché di certe spese. Garantiamo la massima collaborazione, ma chiediamo di essere interlocutori della Figc: ci dia diritto di cittadinanza nel mondo del calcio".
In che modo?
"Basta agevolare il lavoro di tutti indicando regole pratiche. Per esempio io vivo a Milano e se un mio assistito del Palermo gioca a San Siro quando e dove posso vederlo? O mi è vietato anche solo salutarlo?".
La sua categoria non ha proprio nulla da rimproverarsi?
"Il nostro difetto è che non possiamo considerarci una categoria. Nonostante l’Aiacs racchiuda i maggiori agenti Italiani e l’Efaa tutti quelli europei, noi operatori abbiamo origini diverse, ognuno con la sua storia e le sue caratteristiche. Siamo dei solisti e proprio per questo servirebbe una regolamentazione comune. Siamo a disposizione, ma qualcuno si prenda questa responsabilità. Non ci fa paura la burocrazia".
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