Ecco una piccola, grande storia di calcio racchiusa in due date: 17 febbraio 2010 - 17 ottobre 2012. Ovvero, come la maledizione del 17 può trasformarsi nel suo contrario. Ora che è ufficiale, la notizia procura dalle parti di Firenze qualche mal di pancia rilanciato dai siti e dalle radio locali: la giuria del Cartellino Viola, premio mensile al fair play patrocinato dalla Fiorentina, è stato assegnato a Miroslav Klose per il suo comportamento durante Napoli-Lazio del 26 settembre. Motivazione: «Dopo aver realizzato un gol con un colpo di mano non visto dagli arbitri, ha confessato l'irregolarità del suo gesto inducendo il direttore di gara ad annullare la segnatura».
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Premio a Klose, bel segnale da Firenze
Il punto di vista di un componente della giuria del Cartellino Viola
Tutto bene, direte voi… Non proprio. Perché tra Klose e la tifoseria viola c'è un conto in sospeso da quella notte maledetta di febbraio in cui un suo gol in fuorigioco di due metri promosse il Bayern ai quarti di Champions e condannò una bellissima Fiorentina a due anni di tormenti. Far finta di niente proprio non si poteva. Ma i rappresentanti della Viola e del suo sponsor Mazda, pur ricordando lo scippo dell'Allianz Arena, «hanno aderito alla decisione collettiva, apprezzando il valore del gesto del giocatore oggi alla Lazio».
Chapeau due volte. Primo perché la confessione di Klose è arrivata su gentile - si fa per dire - sollecitazione degli avversari e in regime di prova televisiva. Secondo perché il perdono è la vendetta del saggio (la citazione è dello scrittore tedesco Christian Wernicke, cfr. Wikipedia).
Confesso. Sono nella giuria del Cartellino Viola e ho indicato Klose perché ha compiuto comunque un gesto importante. Altrettanto importante è la sportività e lo stile con cui la Fiorentina ha accettato la designazione. La tifoseria viola, che ha dato prova anche recentemente di notevole maturità, può considerare con orgoglio soprattutto quest'ultimo aspetto: il fair play comincia dall'alto e per il calcio italiano quello che viene da Firenze è un gran bel segnale. Il 17 ci ha portato fortuna.
Andrea Monti - La Gazzetta dello Sport
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