stampa

Prandelli: “Viola, perché non dovrebbe reggere? A Firenze cultura del bello”

"Roma la più forte a livello individuale, ma Fiorentina e Napoli hanno una coralità superiore"

Redazione VN

A seguire vi proponiamo uno stralcio della lunga intervista concessa dall'ex allenatore viola Cesare Prandelli ai microfoni de' Il Corriere dello Sport:

La Roma è la squadra più forte del campionato?

"A livello individuale è la squadra con la qualità superiore alle altre. Ma ce ne sono due con un gioco di squadra superiore. Il Napoli e la Fiorentina hanno una superiore coralità".

La Fiorentina riuscirà a reggere? Quale può essere il suo limite?

"E' questo il concetto, il timore di non reggere. Rovescio la domanda e dico: perché non dovrebbe reggere? Vedremo. Forse perché non hanno l'abitudine a essere tutte le settimane protagonisti. Ma Paulo Sousa trasmette questo e anche la città ha entusiasmo. E' la squadra più in forma del campionato. Dov'è andata in difficoltà? Con il Basilea. A livello europeo c'è un modo diverso di stare in campo, in Italia un altro".

E' un campionato apertissimo per lo scudetto.

"Tutte hanno motivi validi. Ora l'obiettivo di Mancini è dare qualità al gioco, allena una squadra nuova, profondamente rivoluzionata. La Roma è al terzo anno con Garcia, il Napoli ha una struttura di squadra consolidata, alla Fiorentina qualcosa è rimasto del palleggio di Montella. Ci sono tre squadre con continuità di gioco e di lavoro, la quarta, l'Inter, ha trovato risultati, ma non ancora la qualità di gioco, lo dice anche Mancini. Sono curioso di capire come Roberto gli darà la qualità che manca. Se la scelta, come costruzione di squadra, è fisica, non so dove potrà trovarla. Non abbiamo parlato della Juve, ma sono convinto che abbia possibilità per rientrare. lo sta già facendo".

Cosa pensa della scelta di Sarri, una squadra in campionato e un'altra in Europa League?

"E' un'idea. Anche noi alla Fiorentina lo avevamo fatto. Siamo arrivati alla semifinale di Europa League e terzi in campionato con due squadre quasi diverse. Quelli che restano a casa, insieme ad un paio di collaboratori dello staff, possono preparare la partita della domenica".

La sua Fiorentina giocava bene, quella di Montella pure, così come questa di Paulo Sousa. Perché a Firenze si cerca sempre la qualità?

"E' una piazza dove ricercano il bello come cultura, non si accontentano di vincere. La bravura di un allenatore è capire in che contesto sta lavorando. A Firenze pretendono di più. Non puoi alzare palla e basta. Ricordo la mia prima partita, vincemmo 2-1 con la Samp. Alla fine alcuni tifosi dissero: Finalmente abbiamo visto fare dei triangoli".

In Serie A nessuno o quasi gioca più a tre, tutti difendono a quattro.

"Dipende da chi affronti, se giochi con la Roma è impossibile mettersi a tre con gli esterni che hanno. La differenza a tre, quattro o cinque dipende dagli interpreti. Guardate la Fiorentina. Se a destra hai Bernardeschi è un conto, se metti Tomovic è un'altra cosa".

Prandelli ora cosa farà? Può andare all'estero?

"Diciamo che fortunatamente ho richieste, sto valutando, devo capire bene. Si parlava di Cina, bisogna capire le aspettative. E' un calcio che si sta evolvendo dal punto di vista tecnico. non è un calcio così lontano, potrebbe essere affascinante, ma se fai questa scelta è quasi definitiva".