Pradè: «Lisandro Lopez non è più un nostro obiettivo». Andrea Della Valle: «Non vi aspettate grandi cose dal mercato, a gennaio è sempre difficile. Ci saranno un paio di innesti, ma a giugno». Montella: «Noi per fare gol dobbiamo creare dieci occasioni, le grandi squadre hanno un rapporto più basso. È questa la differenza. Non ci vuole uno scienziato per capirlo, il calcio è semplice anche se a volte lo facciamo sembrare complicato. Lisandro Lopez? Io vorrei Cavani...». Dunque, ricapitolando. Il tecnico insiste con la punta indispensabile per puntare all’Europa - ma direttore sportivo e proprietà liquidano la questione in fretta e senza grandi aperture. Eppure il problema c’è e la soluzione non può essere Larrondo. Del resto la Fiorentina ha cambiato in corsa le sue ambizioni, ma non ha migliorato il gruppo. In estate si parlava di bel gioco e di campionato di transizione, che nella migliore delle ipotesi potesse portare la Fiorentina in Europa League. Obiettivo, si diceva sempre in estate, non facile da raggiungere. Poi la squadra di Montella ha sorpreso tutti e si è messa a correre veloce. Il miglior calcio della serie A e una classifica che ha fatto alzare l’asticella fino alla Champions. Per qualcuno addirittura fino allo scudetto. Tutto bello, però il valore della squadra era un altro. Questo. E la presa di coscienza di queste settimane è una sorta di delusione collettiva. Che ha spinto Montella a parlare chiaro e senza mediazioni. Per fare il salto di qualità e consolidare questa classifica, ha spiegato il tecnico, lì davanti serve altro. Un giocatore che la metta dentro. Uno da almeno diciottoventi gol a stagione. Non c’è? E allora accontentiamoci del bel gioco senza spingere troppo avanti gli obiettivi stagionali. La Fiorentina è in lotta per l’Europa, accontentiamoci. (...)
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Pradè, ADV, Montella e la divergenza sulla punta
Pradè: «Lisandro Lopez non è più un nostro obiettivo». Andrea Della Valle: «Non vi aspettate grandi cose dal mercato, a gennaio è sempre difficile. Ci saranno un paio di innesti, …
Giuseppe Calabrese - La Repubblica
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