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Poesio (Cor.Fio): “L’atto di fede per non perdere anche sugli spalti”

E ora crediamoci. Perché non costa niente e per rispetto a una semifinale europea che non capita tutti i giorni. Crediamoci perché il calcio è materia strana, dove le “remuntade” …

Redazione VN

E ora crediamoci. Perché non costa niente e per rispetto a una semifinale europea che non capita tutti i giorni. Crediamoci perché il calcio è materia strana, dove le “remuntade” possono capitare, compresi i miracoli. Cediamoci e riempiamo lo stadio. Perché se più di qualcosa insegna il confronto, anche spietato, con l’Europa, è anche che per troppo tempo abbiamo lasciato gli stadi mezzi abbandonati o (ed è pure peggio) in balia di poche frange che hanno finito solo per peggiorae le cose. Lo stadio Pizjuan, visto dal vivo, è una meraviglia. E non per chissà quale struttura avveniristica (ha la stessa età del Franchi ed è tenuto molto peggio) ma per il calore e il modo di tifare che noi abbiamo purtroppo dimenticato. In uno stadio così insomma, vorresti sempre esserci e il confronto con il seppur comodo divano di casa proprio non reggerebbe. Altro modo di vivere e fare calcio. Anche per questo, forse, i risultati sul campo sono diversi. Anche per questo costruire va aldilà di una sconfitta, tra l’altro dopo essere comunque arrivati tra le prime quattro del torneo. E se è vero che il secondo è il primo dei perdenti, come diceva Ferrari, non si può negare alla Fiorentina di averci provato con le proprie armi: non un catenaccio all’italiana, ma un gioco a viso aperto. Lo stesso, anzi molto più accentuato, che metterà in campo al Franchi per il ritorno. Magari con la spinta dei quarantamila del Franchi. Giusto per non arrivare secondi al Siviglia, anche sugli spalti.

Ernesto Poesio - Corriere Fiorentino