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Pizarro e le smorfie di disappunto: ecco uno che non ci sta a perdere

Il cileno non è ancora al top della condizione ma ha mostrato orgoglio e ha provato a scuotere i compagni

Redazione VN

La Nazione si concentra su Pizarro e sulle sue reazioni ad una prestazione di squadra che stava maturando in modo disastroso. Prima la sorpresa, poi la rabbia, infine la rassegnazione: a pochi sono sfuggite le smorfie del Pek, afflitto per la minima complicità trovata fra i compagni, a cominciare da Borja e Badelj. Chi si smarca? Chi si prende le responsabilità? Pizarro ha avuto pause collegate a una condizione ancora da ritrovare pienamente, all'interno di un contesto così fragile ha avuto almeno il pregio di dimostrare ancora una volta il proprio carattere.

La stagione viola - scrive Angelo Giorgetti - è appesa al tutto di una vittoria prestigiosa o al pochissimo di un aprile troppo modesto per essere previsto, con conseguenze ancora da valutare sulla classifica. Pizarro è tornato titolare da due partite, ha trovato una buona Fiorentina contro la Dinamo Kiev e una squadra semitrasparente contro il Cagliari: è come se l'equilibrio fosse saltato per eccesso di usura, un cortocircuito al quale il Pek ha cercato di opporsi con il ghigno e l'orgoglio di un piccolo cileno che, più ancora degli altri, proprio non ci sta a perdere.

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