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Pioli: il futuro sfiorato incrocia Sousa e i suoi tormenti

Poteva arrivare sulla panchina viola, invece ora è soltanto un avversario. I giorni difficili del portoghese

Redazione VN

Vi proponiamo un estratto dell'articolo di Benedetto Ferrara su la Repubblica Firenze:

"Poteva essere il futuro, invece per ora è solo un avversario. Ecco a noi Stefano Pioli, ex difensore dei tempi andati, passato da Firenze nel pacco Juve dello sciagurato scambio con Baggio. Buon giocatore e ragazzo gentile allora, oggi allenatore umile e intellettualmente onesto. Ha resistito a lungo con Lotito, ora è salito in corsa sul malandato carro nerazzurro. È il decimo allenatore del dopo Mourinho, l’ennesima scommessa a tempo di una società divisa in fazioni. Cinesi, indonesiani e italiani: sembra una barzelletta, invece è il calcio ultraglobal, quello che se funziona ok, sennò sono solo litigi e delusioni. Pioli è stato scelto proprio perché italiano. De Boer non ha fatto in tempo a imparare tre parole ma ci ha messo meno di un attimo a mettersi contro tutti. L’ex tecnico della Lazio se non altro il campionato lo conosce: regole tattiche e non solo. Resta da vedere se qualcuno gli darà retta. La cosa buffa è che Stefano Pioli era stato sondato due mesi fa dalla Fiorentina immaginando il dopo Sousa. Non subito, ma a fine stagione, quando questo matrimonio senza amore sarebbe finito comunque. Ora c’è chi parla di esonero, anche perché il tecnico le sta provando tutte da un pezzo per far perdere la pazienza a Diego Della Valle. Ma forse avrebbe poco senso, soprattutto perché la classifica non è malaccio e, Paok a parte, la Fiorentina sembra in ripresa. Senza contare che una eventuale sconfitta in casa dell’Inter, per quanto malandata, nella vita ci può anche stare. Forse se Pioli fosse stato libero le cose sarebbero andate diversamente. Ma c’è anche da dire che l’attuale tecnico nerazzurro ha un contratto particolare: un anno e mezzo (1,8 milioni netti) con clausola rescissoria fissata a un milione. Questo perchè non è un segreto il fatto che l’Inter lo consideri (almeno per ora)un traghettatore. Il sogno vero e reale si chiama Diego Simeone, uno che lo spogliatoio difficilmente riuscirebbe a mettere sotto (più facile il contrario)".

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