Chissà se e come si arrabbia negli spogliatoi Stefano Pioli, uomo di una cortesia di altri tempi, professionista esemplare che ha lasciato ovunque impressioni positive. Era una grande promessa e a Firenze stava per conquistare la Nazionale quando si ruppe un ginocchio nella semifinale di Uefa contro il Brema. Non tornò più quello di prima, ma restò un ottimo difensore, magari non troppo cattivo. Cinque anni di Fiorentina, arrivato nel 1989 come acconto per il doloroso passaggio di Baggio alla Juve. Come tecnico è stata una scoperta, qualcuno lo avrebbe portato in viola prima della folgorazione-Montella e non è detto che in un domani non ci sia spazio per un ritorno. Lui ama Firenze alla sua maniera, senza troppi proclami, con stile. Lo stesso che dimostra dirigendo le sue squadre in giacca e cravatta, anche col termometro sotto zero. Ora sta attraversando la fase più difficile della carriera: ha già provato Zamparini, che lo cacciò prima ancora di iniziare e quindi, dopo, tutto il resto è relativo.
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Pioli, Firenze e una domenica da non fallire
Chissà se e come si arrabbia negli spogliatoi Stefano Pioli, uomo di una cortesia di altri tempi, professionista esemplare che ha lasciato ovunque impressioni positive. Era una grande promessa e …
David Guetta - Corriere Fiorentino
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