Per non scontentare nessuno, lo scorso 13 marzo Giancarlo De Sisti ha dovuto festeggiare due volte i settanta anni. La mattina a Roma e la sera a Firenze. Pochissimi altri uomini di calcio e di sport hanno avuto la fortuna di vantare due luoghi del cuore così precisi e fra i più belli del mondo. Firenze e Roma litigano e si ingelosiscono sempre quando c'è Picchio di mezzo: è nato e vive nella Capitale, ma da queste parti è cittadino onorario. Qui ha vinto lo scudetto da capitano e quello morale da allenatore. Giancarlo De Sisti è anche un grande spreco del calcio italiano, perché non esiste che abbia smesso di allenare a meno di cinquanta anni. Nel gennaio del 1993 doveva essere lui a sostituire Radice ma all'ultimo tuffo Cecchi Gori scelse Agroppi. Trent'anni da protagonista tra campo e panchina, venti da disoccupato a masticare amaro per aver detto di no ai potenti dell'epoca, ma con l'orgoglio di non essere mai sceso a compromessi avvilenti.
stampa
Picchio De Sisti, un cuore diviso a metà
L’articolo di David Guetta sul doppio ex
David Guetta - Corriere Fiorentino
© RIPRODUZIONE RISERVATA