Cinque mesi a braccetto. Sorpassi, controsorpassi, tentati allunghi e frenate improvvise. È la stagione di Fiorentina e Inter, ancora una volta a pari punti, ancora una volta - scrive Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino - avversarie dirette mentre le prime due in classifica, il Napoli e la Juve, sembrano aver preso il largo. Sei punti di distacco dalla testa ma anche di vantaggio sulla Roma che occupa il quinto posto, Sousa e Mancini viaggiano in questa dorata «terra di mezzo» alla stessa velocità sapendo che, alla fine, uno di loro dovrà restare con il cucchiaio di legno in mano, quello che nel rugby viene riservato a chi arriva quarto. Oltre a una questione d’onore, però, in serie A salire o restare giù dal podio significa partecipare alla Champions oppure all’Europa League, che non è proprio la stessa cosa.
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Per la Champions è corsa con l’Inter
Fiorentina e Inter hanno spesso camminato a braccetto nel girone d'andata. Ora si contendono il terzo posto
Già, perché non ci sono solo le ambizioni sportive da alimentare. A farla da padrone sono i ricavi economici, visto che tra la prima e la seconda opzione ballano circa 30 milioni di euro. Soldi, tanti, che per motivi diversi servirebbero come il pane a entrambe le squadre: da una parte la Fiorentina che potrebbe così provare a compiere il definitivo salto in avanti, dall’altra l’Inter che la scorsa estate ha scommesso sul ritorno in Champions League anticipando quelle spese sul mercato che senza un rientro economico a fine stagione potrebbero mettere in seria difficoltà il club visti i parametri (sforati) del fair play finanziario.
Così, il duello fra Fiorentina e Inter, si annuncia come uno dei più avvincenti di questo girone di ritorno. Filosofie opposte, quelle dei due tecnici, con Sousa a puntare sul collettivo e Mancini sulla qualità dei singoli, viola e nerazzurri hanno scelto strade diverse per lo stesso obiettivo: bel gioco, possesso palla e vocazione offensiva la Fiorentina, atteggiamento speculativo, difesa di ferro anche a discapito dell’attacco e vittorie con il minimo sforzo l’Inter. Il risultato per il momento è lo stesso: 41 punti a testa e secondo miglior attacco (Kalinic e compagni) contro la miglior difesa.
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