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Per Delio Rossi il Franchi è una maledizione

Due partite e due esoneri, non si può dire che Firenze porti bene al tecnico

Redazione VN

Gli occhi spiritati di Delio Rossi stasera si guarderanno intorno, frenetici e più in allerta del solito. Il Franchi è un tempio maledetto per l’allenatore del Bologna. Prima il pugno a Ljajic, poi l’esonero dalla Sampdoria. Due partite, due panchine perse, quella viola e quella blucerchiata. Più che un record, una macchia nera che ti mangia l’anima e che per molti mesi non lo ha fatto dormire la notte.

Delio a Firenze ha preso l’incrocio sbagliato. L’uomo che ha scaldato il cuore dei tifosi laziali e di quelli palermitani, era stato accolto da duemila viola speranzosi in un buio pomeriggio di novembre. Via Mihajlovic, dentro Rossi con l’obiettivo di rilanciare se stesso e una squadra in difficoltà. Ma i sogni a volte muoiono all’alba. L’allenatore romagnolo non è mai entrato in sintonia con la Fiorentina, troppo schivo, chiuso, incasinato.

Peraltro guidava una squadra sbagliata, malata, la peggiore dell’era Della Valle. I mesi fiorentini sono stati duri e il pugno a Ljajic, la sconfitta dell’uomo prima ancora che del tecnico. Non c’è giustificazione a quel gesto ripetuto, quasi in trance, davanti alla sua panchina, di fronte ad uno stadio ammutolito e interdetto. Andrea Della Valle ha visto le immagini in diretta e poi davanti alla tv. L’esonero inevitabile, come il licenziamento per giusta causa.

Ora Rossi torna a Firenze e come è successo quando guidava la Sampdoria, mette in gioco la sua panchina. Allora andò male. Stavolta vuole saltare l’ostacolo e prendersi la rivincita contro il destino. La vittoria con il Frosinone ha rinsaldato la sua posizione e stasera, almeno, non saranno novanta minuti da dentro o fuori. Però Fiorentina-Bologna, derby dell’Appennino di antica memoria, condizionerà la stagione di Delio. Perché il Bologna che si è appena rimesso in piedi non può perdere un’altra volta e subito sprofondare.

Ha bisogno di punti e di dare seguito ai progressi mostrati domenica scorsa. «A Firenze servirà di più», ha detto laconico l’allenatore a Casteldebole. Rossi ha studiato la tattica e scelto il tridente, confidando in Destro che alla Fiorentina ha segnato tre gol nelle ultime quattro partite.

Nel breve avvicinamento al primo mercoledì del campionato ha faticato a tenere a bada i vecchi fantasmi, ma ora è pronto per ritrovare la Fiorentina. «A Firenze sono sempre stato trattato bene e ne conservo un buon ricordo. Ma ora alleno il Bologna e alla mia squadra chiedo di fare un passo in avanti, per fare punti non basterà la prestazione contro il Frosinone. La Fiorentina ha qualità ed esperienza, giocatori navigati e una buona classifica».

Rossi insegue il colpo gobbo per riprendersi almeno una parte di quello che il Franchi gli ha tolto. Delione spera che la sorte stasera sia benevola e che la ruota possa girare. A Firenze si è spenta la luce. Ora vuole riaccenderla. Ha coraggio e fiducia. In fondo, si interroga, non può mica sempre andare male?

Alessandro Bocci - Corriere Fiorentino