stampa

Pepito e quel lampo alla Messi

CI SONO gesti che restano, dopo questa partita per molti versi sonnolenta. Sono i balletti di Borja Valero davanti alla difesa del Pacos, il suo stop su un lancio lungo …

Redazione VN

CI SONO gesti che restano, dopo questa partita per molti versi sonnolenta. Sono i balletti di Borja Valero davanti alla difesa del Pacos, il suo stop su un lancio lungo che permette a Matos di festeggiare con il gol ed il lampo finale di Pepito Rossi.

Iniziamo da Borja Valero, un giocatore che sarebbe titolare nel Real Madrid e nel Barcellona, se non si fosse innamorato di Firenze e della sua gente. Ha fatto vedere di essere di categoria superiore rispetto agli altri (avversari e compagni), regalando perle in quantità industriale: ringraziamo il dio del calcio per la retrocessione del Villarreal, due anni fa, perchè altrimenti Borja adesso ballerebbe — da protagonista — sul palcoscenico della Champions League, in un’altra squadra.

QUANTO a fenomeni la Fiorentina è ben fornita. Se ripensiamo al gol di Rossi (sinistro al laser finito nell’angolino basso), ci ha ricordato — il paragone non è affatto eccessivo — il terzo gol di Messi contro l’Ajax mercoledì sera in Champions. Entrambi hanno teleguidato il pallone quasi da fermi, togliendo il tempo non solo ai difensori ma anche al portiere di turno.

IL SINISTRO di Pepito è talmente sublime e raro che prima del doppio infortunio il Barcellona si era interessato al ragazzo, e l’affare stava per concludersi. Addirittura alcune stelle blaugrana avevano annunciato l’imminente arrivo del nuovo compagno al Barcellona, con tanto di felicitazioni. Adesso quel tesoro tecnico — grazie alla lungimiranza della Fiorentina — gioca sotto la collina di Fiesole. Firenze abbraccia il suo campione che ad ogni gol alza gli occhi al cielo per far vedere al padre — lassù — di cosa è capace. Gente semplice, campioni assoluti e umili, Borja e Rossi. La Fiorentina si appoggia proprio a loro per rialzare la testa in Europa.

Paolo Chirichigno - La Nazione