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Pepito e la voglia matta di tornare ‘Fenomeno’

QUANDO si è alzato dalla panchina per iniziare il riscaldamento la Fiesole, trasferitasi all’Olimpico, ha avuto un sussulto, come probabilmente Cesare Prandelli, il più interessato dei ‘non fiorentini’ a rivedere …

Redazione VN

QUANDO si è alzato dalla panchina per iniziare il riscaldamento la Fiesole, trasferitasi all’Olimpico, ha avuto un sussulto, come probabilmente Cesare Prandelli, il più interessato dei ‘non fiorentini’ a rivedere in campo Giuseppe Rossi. Ma che il ‘Fenomeno’ stesse bene lo si è capito da come è uscito dalla panchina alla rete di Vargas. Uno scatto degno dei tempi migliori. Si vedeva che Pepito non vedeva l’ora di ributtarsi nella mischia, anche in una partita non cattiva, ma certamente ruvida, considerato che il Napoli era in difficoltà quando al 70’ Montella ha deciso di provare anche la carta più preziosa: l’asso di cuori. Ci ha provato Pepito, ha lottato anche se l’occasione per lasciare il segno non c’è stata perchè i palloni da giocare sono stati solo un paio. Appoggi e niente di più. Impossibile chiedergli qualcosa di diverso. Se la determinazione con la quale Rossi ha affrontato il secondo brutto infortunio potesse tradursi in gol, la classifica dei marcatori avrebbe un padrone solo, per lungo tempo. 

ECCO perchè i rimpianti per quello che poteva essere e non è stato (compresa la quasi totale assenza di Mario Gomez) si sono amplificati, proporzionalmente alla mancanza delle sue reti: 14 fino all’entrata di Rinaudo che ritroverà domenica prossima a Livorno. Chissà se arriverà alla Fiorentina una telefonata da parte del ct per non impiegare l’attaccante proprio al ‘Picchi’. Una provocazione, certo, ma i tifosi si augurano, invece, che Prandelli lo preservi per i Mondiali.

Questioni di punti di vista, ma quando la patria chiama bisogga rispondere «presente». La stessa risposta che vorrebbero dare Aquilani e Pasqual. Ma questa è tutta un’altra storia.

Giampaolo Marchini - La Nazione