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Pepito-Cuadrado, derby possibile

Una data magica per il prestigio del calcio fiorentino: 29 giugno 1982. Quel giorno il Mundial spagnolo si tinse di viola e qualcuno, complice l’avvelenato finale di campionato con la …

Redazione VN

Una data magica per il prestigio del calcio fiorentino: 29 giugno 1982. Quel giorno il Mundial spagnolo si tinse di viola e qualcuno, complice l'avvelenato finale di campionato con la Juve, aveva dei seri dubbi su chi tifare. Italia-Argentina, prima partita del girone di ferro, l'altra squadra era il Brasile, e in campo da una parte Antognoni e Brasile, dall'altra Bertoni e Passarella, già acquistato dalla Fiorentina. In più, tanto per non farsi mancare niente, in panchina con Bearzot sedevano Massaro e Giovanni Galli. Insomma, tra una cosa e un'altra quel giorno al «Sarria» c'era quasi mezza squadra del campionato successivo, poi concluso al quinto posto. E quelle non furono certo presenze banali perché Antognoni regalò a Tardelli l'assist del vantaggio, mentre Passarella mise in discussione il risultato con una delle sue micidiali punizioni a sette minuti dalla fine. Trentadue anni dopo è tutto un altro calcio, ma l'emozione è la stessa. 

In Brasile andranno certamente in cinque: Rossi, Gomez, Cuadrado, Pizarro, Mati Fernandez, mentre altri sei ci sperano con altalenanti possibilità di coronare il sogno di una vita: Pasqual, Aquilani, Roncaglia, Borja Valero, Gonzalo Rodriguez e Rebic. Nella prima fase del Mondiale non sono previste sfide fratricide, ma già agli ottavi ci potrebbe essere un duello di grande suggestione che dal Centro Sportivo ex Campini vola via filato verso il Sudamerica perché, con Pepito Rossi in campo, potrebbero affrontarsi su una delle due fasce Pasqual e Cuadrado: «Che bello! Quanto manca?» ha twittato Pepito dopo i sorteggi mondiali. Tornando all'ipootestica sfida Pasqual-Cuadrado, ognuno conosce i segreti dell'altro e, nel caso, sono previsti 90 minuti ad alta intensità atletica per conquistare quei quarti di finale a cui potrebbe approdare anche il fortissimo Cile di Pizarro e Mati Fernandez. Dall'altra parte del tabellone, se solo in Argentina dessero un'occhiata al campionato italiano e il commissario tecnico Sabella facesse la grazia di premiare Gonzalo Rodriguez, ai quarti il popolo viola si divertirebbe molto ad ammirare la sfida ad alta quota tra appunto Gonzalo e Mario Gomez («Girone interessante» ha scritto il bomber su Facebook), anche se per tradizione il cuore batterebbe certamente per l'Argentina.

Comunque sia, anche prevedendo scelte non proprio favorevoli, la Fiorentina aumenterà significativamente il numero dei giocatori convocati. Al Mondiale sudafricano erano infatti appena in quattro: Gilardino e Montolivo, titolari con Lippi, l'algido Kroldrup con la Danimarca e, incredibile ma vero, il lentissimo Bolatti con l'Argentina. Maradona lo chiamò per via di un debito di riconoscenza perché aveva segnato il gol della qualificazione, ma non gli dette fiducia e a Firenze nessuno si è mai stupito della scelta.

Corriere Fiorentino