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Pepito al tempo del jobs act e quel conflitto d’interessi

I passaggi più significativi dell'articolo di Angelo Giorgetti su La Nazione a proposito del rapporto tra Pepito e Sousa

Redazione VN

E’ solo questione di tempi, finalmente giusti quelli di Rossi in campo e troppo anticipati quelli che Sousa cerca di gestire da fuori. Dove tutto ancora è abbastanza incerto _ la rosa da completare, la preparazione da avviare con i giocatori migliori arrivati in ritardo, o addirittura ancora in vacanza _ e quindi serve prudenza e occhio lungo nella gestione.

Conflitto di interessi non semplice: da una parte c’è un campione in overdose di adrenalina già a metà luglio, un fuoriclasse finalmente in confidenza con il suo corpo dopo l’ennesimo recupero fisico, dall’altra c’è un allenatore che ha in testa una gestione meritocratica e due sistemi di gioco (4-2-3-1 e 4-3-3) adattabili, ma fino a un certo punto.

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Conclusioni: traspare una schiettezza decisa nelle risposte di Sousa su Rossi, come se l’allenatore non volesse impegnare troppe promesse nei suoi confronti. Nessuno può garantirgli il posto fisso, questo è il tempo del jobs act. Forse alla base della schiettezza c’è il mancato incontro fra la richiesta di risarcimento danni con il passato di Rossi e la necessità di Sousa di tenere tutti sulla corda. Perché quella che sta per cominciare sarà una stagione importantissima anche per lui.

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