Ora che è finito in un dvd, ben fatto e godibile, di Sergio Pellissier si scoprono nuove cose. Che il suo provino al Toro, ad esempio, fu un disastro, «toccai tre palloni», ma evidentemente bastarono. Che mamma Pietrina lasciò presto la Sardegna per cercare lavoro in Svizzera, poi testardamente lo trovò in Val d'Aosta. E testardo, il capitano del Chievo lo è dalla nascita (figlio unico), «come tutti i montanari. Ricordo la telefonata di un tifoso in radio, nell'anno di B, vigilia della terzultima giornata. "Meglio un altro attaccante al 100 per cento che un Pellissier a mezzo servizio". Risposi duro: "Posso fare la differenza anche al 50 per cento". Due giorni dopo segnai il gol del 2-1 al Vicenza che ci riportò in A». Qui si casca a fagiolo perché il bomber gialloblù, 33 anni, rientra da dieci giorni di stop causa colica renale. Eugenio Corini che farà? C'è il Pellissier ecumenico. «Con la Fiorentina mi auguro di tornare, anche solo in panchina: c'è chi sta sicuramente meglio, non sarebbe giusto partire subito titolare». E c'è il Pellissier che giocherebbe anche con una gamba sola, vedi la versione incazzosa di Parma al momento del cambio: «L'ultima panchina per scelta tecnica? Si torna al 2007/2008, tra i cadetti. Sì, non ci sono molto abituato. Ma se stai fra le riserve vuol dire che almeno la salute c'è».
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Pellissier «Comincio a sentirmi vecchio, ma…»
Ora che è finito in un dvd, ben fatto e godibile, di Sergio Pellissier si scoprono nuove cose. Che il suo provino al Toro, ad esempio, fu un disastro, «toccai …
C'è un ripasso della sua storia, gialloblù e non, nel dvd presentato mercoledì sera al Piper (si può comprare sul sito del Chievo a 7.90 euro, in sede o fuori dallo stadio nelle gare casalinghe). Parlano la famiglia, gli amici, i vertici del club della Diga, il primo allenatore Michele Perruquet («segnava a ogni squadra») e chi ci ha giocato insieme come Fabio Moro («Sergio è l'unico a vantare un coro dei tifosi»). Dice lui: «Non è il dvd a farmi sentire vecchio. Semmai è il fatto di vedere tre ex compagni, Corini, Lanna e D'Anna rispettivamente allenatore, collaboratore e tecnico in Primavera. Contro la Sampdoria, poi, mi sono reso conto che in campo non c'era nessuno dei vecchi tempi, nemmeno Luciano. E' stato brutto, ho pensato "qua è meglio se rientro in fretta…"». Corini, al Piper, sedeva accanto a lui. «Arrivai al Chievo a 21 anni, "Genio" ne aveva 30 e mi fece crescere: sapeva darmi consigli utili, scherzare, trasmettermi leadership. Darsi del tu, ancora oggi, suona strano, ma ci viene spontaneo». Prime impressioni: «S'è insediato da leader, sta inculcando la sua mentalità e ci ha fatto ritrovare la fortuna contro la Samp. Ma una partita non basta». Nel film (titolo «Sergio Pellissier - Uomo e capitano») si raccontano gioie («i tre figli») e delusioni («quando andammo in B mi vergognavo a girare in città»).
Scorrono i cento gol col Chievo, vetta toccata a Novara l'anno scorso. «Ne ho segnati tanti e sempre diversi, non tutti bellissimi ma l'estetica per me conta zero. Certo non ho la lucida follia dei Miccoli o Mascara che calciano da centrocampo. Loro sono impulsivi, io ragiono, a volte pure troppo e perdo l'attimo per fare la cosa migliore». (...)
Matteo Sorio - Corriere di Verona
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