«I giocatori sono come le Formula 1, ogni piccolo particolare può fare la differenza». Paulo Sousa è un meticoloso all’ennesima potenza. Il suo calcio è fatto di dettagli, concentrazione e divisione dei compiti. Come Montella il portoghese si circonda di collaboratori e non lascia niente al caso: a Basilea addirittura ha fatto dormire i suoi giocatori col cardiofrequenzimetro al braccio, «perché riposare nel calcio moderno conta quanto allenarsi». Sul campo però, le idee rispetto all’Aeroplanino sono un po’ diverse.
stampa
Paulo Sousa il perfezionista, controlla i giocatori anche di notte
«I giocatori sono come le Formula 1, ogni piccolo particolare può fare la differenza». Paulo Sousa è un meticoloso all’ennesima potenza. Il suo calcio è fatto di dettagli, concentrazione e …
Se finora la Fiorentina ha basato il suo calcio sul palleggio e l’estetica, con Sousa la storia cambierà: «Non si può essere sempre romantici», è uno dei suoi motti. Meglio insomma esser pratici piuttosto che uscire tra gli applausi ma con un pugno di mosche in mano. L’organizzazione difensiva infatti è una delle sue armi migliori: allo Swansea chiuse il campionato prendendo meno gol di tutti, negli ultimi due anni invece ha cambiato rotta, ma soprattutto perché alla guida di Maccabi e Basilea era chiamato a vincere ogni domenica. Dal punto di vista tattico invece, riaffiorano analogie con l’Aeroplanino. Sousa infatti ama variare uomini e moduli. Il turnover per lui è un «must», mentre lo schema tattico può andare dal 4-1-4-1 (che diventa 4-3-3 in fase offensiva) al 4-2-3-1, passando anche per il 3-4-2-1. In Champions quest’anno è partito proprio usando la difesa a tre (a Madrid però il Real ne fece 5), per poi virare su uno schema meno guardingo. Più in generale, Sousa punta molto sul mediano davanti alla difesa (al Basilea lì ci giocava Fabian Frei), un ruolo completamente scoperto alla Fiorentina e su cui Pradè dovrà investire buona parte del suo budget.
(...)
Leonardo Bardazzi - Corriere Fiorentino
© RIPRODUZIONE RISERVATA