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Patti, abbracci, fischi: Della Valle-Firenze, una storia sull’altalena

La scalata dai dilettanti resta la pagina più esaltante, lo 0-5 contro la Juventus il fondo

Redazione VN

Sulle colonne del Corriere Fiorentino troviamo un pezzo che riassume le tappe principali dell'avventura dei Della Valle a Firenze. La scalata dai dilettanti resta la pagina più esaltante. Dalla C2 fino alla A coi gol di Riganò e le risate di Diego. Mitica resterà la foto con lui, il fratello Andrea e il sindaco Domenici a fare il bagno in piscina dopo la promozione in C1. Pareva sbocciato un amore. I primi problemi iniziano in A: la Fiorentina cambia allenatori in serie e ad aprile lo spettro della B fa infuriare i tifosi.

La bufera comunque dura poco, anche perché durante Calciopoli va a ruba la maglia "Io sto con Della Valle" e il motto di Diego "Male non fare paura non avere". Sono i tempi in cui la parola "progetto" va di gran moda. Della Valle lancia l'idea Cittadella viola a Castello, Prandelli guida la squadra in Champions. Sul più bello, però, qualcosa cambia. E non in meglio. La bufera Calciopoli spinge Diego a scrivere una lettera aperta e "lasciare la squadra in mano ad Andrea". Nel frattempo litiga con Prandelli (che chiede rinforzi).

E' l'inizio delle tensioni e dei mugugni di piazza, che portano ADV a dimettersi pochi mesi dopo ("Non c'è più condivisione del progetto") e la Fiorentina nelle parti meno nobili della classifica con Mihajlovic (prima) e Delio Rossi (poi) in panchina. Un escalation che passa dagli spunti in tribuna contro il Lecce e che culminerà con lo 0-5 interno contro la Juventus, la contestazione aperta ("Della Valle vattene") e l'addio di Corvino. Poi il rilancio con Montella, il bel gioco, il ritorno in Europa e la festa per il "colpo" Gomez.

Ricordi preziosi ma avvelenati dai cori di scherno contro il Siviglia, l'addio burrascoso dell'Aeroplanino e i tanti striscioni apparsi in curva in quelle settimana. Con Sousa poi è stata un'illusione di pochi mesi. Ma una bella fetta di tifosi non ha dimenticato le battaglie legali perse (anche per Salah), gli acquisti sfumati (Milinkovic-Savic) e le cessioni eccellenti. Il resto l'hanno fatto l'arrivo di Benalouane con la squadra in cima alla classifica, l'ultima campagna acquisti estiva senza sussulti e questa stagione triste.

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