Sul Corriere Fiorentino troviamo un'intervista esclusiva al capitano della Fiorentina Manuel Pasqual. Ecco le frasi più importanti: “Di solito eravamo abituati a fare noi la lepre. Però ci crediamo fino in fondo, è una settimana particolare. (…) All'inizio della stagione nel gruppo si respirava un'aria completamente diversa. C'era già tranquillità e serenità perché la squadra sapeva che cosa doveva fare in campo e aveva le qualità per farlo. Poi ci sono stati i risultati ad aiutare. Siamo contenti e felici, ma su questa storia ci teniamo l'ultima pagina bianca... (…) Questa annata è come un libro”.
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Pasqual: “Una stagione come un libro”
“La Nazionale? La spiegazione ce l’ho sempre avuta. I fioretti…”. (COMM.)
Sui fioretti fatti dal gruppo Pasqual confessa: “Prima di iniziare la stagione, a Moena e non dico quali”. Sul rimpianto più grande del campionato tra Pescara, Milan e Roma: “Non solo, se riavvolgiamo il nastro abbiamo perso punti in una maniera assurda soprattutto perché inizialmente eravamo una squadra che entrava in campo solo per divertirsi e non per pensare al risultato, mentre magari a volte è giusto anche dire: portiamo a casa un punto. Ma rimpianti non ci sono e non ci devono essere perché la stagione da una parte ti regala e dall'altra ti toglie”.
Pasqual indica in Borja Valero uno dei nuovi compagni con cui si è trovato meglio (e lo paragona a Jorgensen), mentre tra i ricordi più belli c'è la stagione 2005. Sulla Nazionale che manca: “Io la spiegazione ce l'ho sempre avuta, ma non voglio creare polemiche. La mia stagione parla da sola. Dico solo che un tifoso l'altro giorno mi ha regalato una maglia con scritto 'La Fiorentina è la mia Nazionale': ecco io sono orgoglioso di essere il capitano di questa squadra. La fascia mi ripaga di qualche delusione”.
Sul mercato e sugli uomini che vedremo il prossimo anno a Firenze tra Jovetic, Viviano e Toni: “Domanda difficile, dura. Perché sono situazioni completamente diverse. Diciamo che darei qualcosa io perché rimanessero tutti e tre. Perché comunque hanno dato tanto. Porto l'esempio di Luca che era dato per bollito e invece ha tirato la carretta per tanti mesi. Jovetic? Quando sono stato io nella condizione di dover decidere il mio futuro volevo solo stare tranquillo e decidere da solo. Quindi ho rispettato questo, non voglio nemmeno sapere cosa pensa o che offerte abbia”. Infine, un commento su Mazzoleni e sul mancato rigore con la Roma: “Non ci ha detto come mai non ha dato il rigore di De Rossi”.
NIC.GRA.
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