Un caso, un tormentone, un incubo, una gag: la storia tra Pasqual e il ct Prandelli era diventata troppo e pure di più. A ogni convocazione mancata, cioè tutte (fino a venerdì sera), il popolo di Manuel il capitano cercava di interpretare la cosa con ironia, stupore, rabbia. La sintesi del tutto spesso veniva condensata in poche parole sempre buone davanti a un birrino al bancone del bar. Queste: «ma che gli avrà fatto i’ capitano ai Prandelli». Già. Dietrologie. Un classico. Anche perché il buon Manuel aveva vissuto una carriera fatta di su e giù furibondi. Roba impensabile, per un bravo ragazzo lavoratore che non lo spettini neanche se gli fai fare la doccia in un autolavaggio. Manuel giovane talento. Manuel eroe viola e nuova stella della fascia sinistra.
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Pasqual, il grande gelo è finito
L’articolo di Benedetto Ferrara su Repubblica (COMMENTA)
La nazionale lo chiama e la gente lo ama: sembra tutto terribilmente perfetto. Poi inizia una strana discesa. Prandelli vorrebbe quel qualcosa in più: a una squadra molto ambiziosa serve un esterno potente che copre e riparte con un sinistro magico col quale fa anche qualche gol. (...)
E Pasqual? Che gli avrà fatto al ct? Un vaffa in un giorno nervoso? Ma dai. E anche se fosse sono cose che capitano. E si dimenticano. Però la vita di Manuel è piena di colpi di scena. Lui che ormai non ci crede quasi più a un certopunto ha visto uno strano numero sul telefono. “Pronto Manuel, vieni al ritiro azzurro”. Che colpo al cuore. Stiamo scherzando? No. Antonelli si è rotto, il Prandaha bisogno di lui. E così nella notte Firenze si butta sui social per festeggiare l’evento. «Grande capitano ». «Era l’ora Manuel». Baci e abbracci virtuali. Ma ci sonoanche, e non sono pochi, quelli che la buttano sull’orgoglio. «Prandelli chiama ora perché ha bisogno, troppo facile così». «Digli di no, capitano». E via andare. Solo che, al di là delle battute, la vita di ognuno, e tanto più quella di un calciatore, è fatta di incroci magici. Nel bene e nel male. (...)
E così, se quel maledetto gelo ha iniziato a sciogliersi, al di là di ciò che accadrà in futuro, se non altro adesso Firenze può godersi due viola in nazionale: Aquilani e Pasqual, uno che oltre a giocare, e sperare in un veloce rinnovo del contratto (il suo si avvia alla scadenza), da tempo è punto di riferimento per molti compagni per consigli sulla città, le case e le scuole per i figli. Infatti, tanto per non smentirsi, nonostante la partenza improvvisa col cuore in gola, Pasqual non si è dimenticato di twittare un pensiero per il povero Hegazi, ragazzo sfortunato costretto ancora una volta ad allontanarsi dal campo per un bel po’. «Non mollare faraone». I capitani veri sono fatti così.
Benedetto Ferrara - la Repubblica
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