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Parma: equilibrio, solidità e un vero top player

L’analisi degli avversari di oggi sul Corriere Fiorentino

Redazione VN

Ha perso l'estro di Giovinco, ma conserva il raziocinio tattico che gli ha imposto Donadoni. Il Parma è difficile da decifrare. Forte o abbordabile? Ha una difesa solida, un centrocampo manovriero e un attacco con appeso fuori dalla porta il cartello «lavori in corso». Perché non è facile sostituire in un colpo solo il talento di Giovinco e la duttilità tattica di Floccari. E lo è anche meno se Amauri, un ex che a Firenze è scivolato via senza lasciare tracce ma è molto considerato dagli emiliani, non ha ancora giocato un minuto. (...)

La sfida con Montella sarà intrigante. Entrambi si affidano al 3-5-2, ma lo sviluppo è diverso: Vincenzino punta sul fraseggio e il possesso palla; Donadoni sulle ripartenze, le verticalizzazioni e la velocità degli esterni. (...)

Il Parma corre molto e non muore mai. (...) La Fiorentina dovrà temere la voglia di riscatto degli emiliani e l'equilibrio di una squadra che gioca compatta e sa sempre cosa fare. Amauri, che per la Fiorentina l'anno scorso è stato l'uomo in meno, adesso potrebbe diventare l'uomo in più. Quando è arrivato a Firenze, lo scorso gennaio, si sospettava che fosse già d'accordo con il presidente Ghirardi per questa stagione. Se sia una leggenda o la pura verità, poco importa. Alla Fiorentina non hanno neppure provato a trattenerlo e non lo rimpiangono nonostante l'epilogo della storiaccia Berbatov. Ora c'è Toni e va bene così. A Parma Amauri ha fatto bene due campionati fa: 7 gol in 11 partite. Ora spera di ripetersi. L'estate è stata tribolata. Ma i guai fisici sono passati e il viola potrebbe avere per il brasiliano lo stesso effetto che fa il rosso per il toro. Difficile però che parta titolare. Si allena con il gruppo da cinque giorni e, come dice Donadoni, «non è al cento per cento». Davanti, all'inizio, potrebbe toccare a Belfodil e Pabon che ancora non sono una coppia, ma hanno qualità e freschezza. Il francese ha segnato al Chievo, il colombiano aspetta ancora il primo gol. Lecito incrociare le dita.

Corriere Fiorentino