Lo dicono i sorteggi avvenuti ieri. Lo annuncia il primo spot televisivo in onda su tutti i canali pubblici e privati del nostro pianeta dove a pubblicizzare l'evento è nientemeno che il Pablito giustiziere del Brasile in Spagna. Come dire, il Diavolo non muore mai.
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Paolo Rossi: “Pepito è come me”
Il giustiziere del Brasile: “Per il dopo Prandelli vedrei bene Montella”
Paolo Rossi, cosa pensa abbiano voluto dimostrare i brasiliani?
«La loro intelligenza. L'idea l'hanno avuta due giovani pubblicitari che, al tempo della mia performance spagnola, erano appena nati ed è stata realizzata da un'agenzia paulista che è considerata tra le prime al mondo. Mi hanno voluto ad ogni costo per lanciare un messaggio ben preciso: se può entrare in Brasile lui, allora vuol dire che la porta è aperta a tutti. Quando mi hanno chiamato per girare lo spot non volevo crederci. Ma come, proprio io che avevo messo in ginocchio un'intera nazione…». (...)
Dove condurrà l'Italia, Cesare Prandelli?
«Tra le prime quattro del mondo, se i ragazzi sapranno seguirlo. Lo conosco e lo frequento da una vita. Il ragazzo, semplice e ricco di buon senso, che era non ha perso un solo grammo della sua splendida genuinità. Il successo non l'ha travolto e in più lo ha completato professionalmente e umanamente la sua esperienza con la Fiorentina».
Una definizione per il ct?
«Un bearzottiano contemporaneo, sia moralmente e sia praticamente».
Dopo i Mondiali pare abbia deciso di lasciare Casa Italia.
«È giovane il giusto per poter tornare in un club. Anche se sono convinto che non lavorerà in Italia».
Chi vedrebbe bene al suo posto?
«Sicuramente Montella. Uno dei pochi allenatori che non dà di matto in panchina, non straparla e ragiona di calcio pacatamente».
Bearzot trovò in lei, Pablito, la chiave giusta. Su chi potrebbe contare Prandelli?
«Sarebbe davvero stupendo se il prossimo protagonista dei Mondiali brasiliani portasse il mio stesso cognome. Da Paolo Rossi a Pepito Rossi. Lo meriterebbe. Adoro i personaggi che escono dal dolore e che diventano protagonisti. Rossi è uno di questi. Quattro anni fa sembrava avere il mondo ai suoi piedi. Poi ha infilato un'autentica via crucis dalla quale è uscito soltanto adesso con la maglia della Fiorentina. Tra l'altro un campione silenzioso di quelli che piacciono a Prandelli».
Ma Prandelli dice che anche Balotelli non gli dispiace.
«Mah! A me, sinceramente, sembra l'atteggiamento di quelli votavano Dc turandosi il naso». (...)
Corriere Fiorentino
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